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UN RICORDO, GRATO, DI BENEDETTO XVI

Dall’elezione al soglio petrino alla “celebre” rinuncia, passando per lo scandalo del Vatileaks: la parabola di un personaggio complesso e importante che ha lasciato un segno nella storia della Chiesa.

Vito Sibilio

Vito Sibilio

Docente di storia e filosofia, medievista, storico della chiesa, membro dei comitati direttivo ed editoriale di โ€œChristianitasโ€ - Rivista di Storia, Pensiero e Cultura del Cristianesimo.
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รˆ difficile commemorare un personaggio complesso e importante come Joseph Alois Ratzinger, papa col nome di Benedetto XVI. Con lui si รจ spento il piรน grande intellettuale cattolico, anzi cristiano, vivente e uno dei maggiori esponenti della cultura mondiale, una figura che giganteggerร  sempre nellโ€™olimpo dei dotti, non solo per la vastitร  della sua produzione, ma per la profonditร  del suo pensiero, il rigore del suo argomentare, la grandezza della sua cultura, la possanza del suo ragionamento, lโ€™ampiezza del suo sentire e lโ€™insuperabile specializzazione della sua teologia sistematica.

I suoi scritti attestano ad un tempo la coerenza dei suoi presupposti, che fanno il pensatore organico, e lโ€™attraversamento consapevole e da protagonista di fasi storiche diverse, nelle quali il suo pensiero, senza contraddirsi, si รจ evoluto, trasformato, corretto, affinato ed รจ stato adoperato per servire non una personalitร  istrionica, ma umile, ferma, cristallina, coerente, chiamata a ricoprire ruoli diversi, e quindi necessariamente espressosi in modi differenti.

Era sempre lui, Ratzinger, il cattedratico dotto che faceva la Comunione con la devozione di un bambino, che ora faceva il perito conciliare, ora il docente, ora lโ€™Arcivescovo, ora il Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, ora lโ€™intellettuale, ora il Papa, ora โ€“ cosa inedita โ€“ il Pastore universale a riposo in tutto, fuorchรฉ nello spirito e nella mente. Era sempre lui, un uomo, un cristiano, un prete che insegnava dapprima con lโ€™esempio e dopo con la parola, e lโ€™esempio che dava era quello di un ragionare onesto e serrato, atto a persuadere prima se stesso e poi gli altri. La testimonianza di chi credeva che รจ proprio di Dio agire secondo ragione e che quindi pensava che lโ€™uomo, fatto a sua immagine, doveva imitarlo facendo lo stesso.

Eโ€™ stato innanzitutto un grande intellettuale, Ratzinger. Un uomo che ha capito il grande, duplice dramma della contemporaneitร :  non la separazione, ma la conflittualitร  tra fede e ragione. Un Cielo senza Terra e una Terra senza Cielo. Nei quali coloro che vengono piรน danneggiati sono proprio quelli che non si abbarbicano a nessuna fedeltร  preconcetta, che non guardano sempre in alto o sempre in basso. Quelli che cercano tutte le dimensioni per muoversi liberamente in esse. Ecco perchรฉ Ratzinger piacque tanto ai laici โ€“ e non ai laicisti  o ai fondamentalisti religiosi, progressisti o conservatori che fossero, cattolici cristiani o di altre religioni. Nel quadro di una societร  dapprima dominata dallโ€™ateismo materialista, poi dallโ€™individualismo tecnocratico, indi dal fondamentalismo religioso e persino dallโ€™esoterismo iniziatico, Ratzinger ha capito che la soluzione della crisi intellettuale sta nella conciliazione tra la concezione cristiana della persona e quella laica delle libertร  responsabili, da cui discendono non solo diritti ma anche doveri. Una sintesi che garantisce la vera uguaglianza tra gli uomini e lโ€™antidoto ad ogni veleno di tirannia e dispotismo.

Come Papa, Benedetto XVI ha tenuto la barra dritta. Considerato un vessillo dai restauratori, egli fu invece il vero alfiere della conservazione del vivo spirito rinnovatore del Concilio Vaticano II,  a cui partecipรฒ attivamente. Difese la dottrina della Fede in un mondo in cui lโ€™anarchia e la confusione intellettuale si camuffano col liberalismo teologico. Rinsaldรฒ la disciplina in un clero disastrato allโ€™interno di un mondo in cui la licenza immorale si traveste del desiderio della realizzazione di sรฉ. Restaurรฒ la purezza della liturgia in un contesto ecclesiale viziato o di immanentismo o di formalismo. Si fece apostolo del Vangelo  in un mondo in cui la Fede o รจ dileggiata o รจ perseguitata. Difese un integro sviluppo umano a dispetto della reificazione tecnocratica dellโ€™uomo o della persecuzione violenta dei dissidenti, cristiani in testa, imperanti nei campi diversi in cui il mondo รจ diviso. Seppe tenere relazioni proficue con gli Stati, facendosi promotore di pace e di sviluppo, senza mai cedere alla tentazione plurimillenaria di fare del Cristianesimo la religione del secolo, battezzandone quindi le battaglie filantropiche anche quando fossero state estranee alla religione, rispettandone perรฒ nel contempo la peculiaritร . Fu difensore dellโ€™ambiente senza essere ambientalista, fautore dei diritti senza diventare liberale agnostico, assertore dellโ€™identitร  dei popoli e della Chiesa senza rinchiudersi in ambiti angusti e meschini.

Rivendicรฒ sempre con coerenza un principio irrinunciabile per la Chiesa, da cui discende tutto il suo pur moderato conservatorismo dottrinale, ossia quello per cui solo essa puรฒ decidere, per i credenti, quello che รจ un diritto naturale. Da qui la radice del suo scontro epocale con lโ€™Occidente secolarizzato e secolarista, in ispecie con la sinistra mondialista,  e con lโ€™alta finanza imperialista, che hanno avuto in lui lโ€™ultimo, vero, fiero e indomito avversario, uscito dalla battaglia, sia ben chiaro, non sconfitto, perchรฉ in esse portรฒ come armi non scomuniche e dogmi, per cui aveva bisogno di cingere la Tiara, ma ragionamenti e argomentazioni, alle quali servivano la mente e il cuore e che ha adoperato fino alla fine.

Fu un riformatore religioso autentico, Ratzinger. Uno che voleva purificare i costumi perchรฉ la Chiesa fosse sempre piรน simile a Cristo e non alla propria incipiente senescenza. Per questo si impegnรฒ contro gli abusi del clero, contro la corruzione finanziaria, contro lโ€™invadenza dei poteri secolari. Per questo fu combattuto e posto in un caos nel quale tuttavia si seppe destreggiare bene, tra fazioni ecclesiastiche in lotta in una Chiesa semideserta e parti politiche esterne desiderose di annettersela come un regno. Quanto la sua battaglia in tal senso sia stata vittoriosa, a fronte di un significativo rallentamento, in parte fisiologico in parte indotto per tattica, insorto sotto questo Pontificato, lo giudicherร  la storia  e lo vedranno i posteri. Simili trasformazioni sono lente, perchรฉ non sono i decreti del Mikado o di Stalin, hanno bisogno di maturare nelle coscienze. Ma di certo Benedetto ha visto bene: o la Chiesa ha una testimonianza profetica, o non serve praticamente a nulla e diventa un orpello in cerimonie mediatiche, in lavaggi collettivi di cervello, in attesa di uno nuovo e piรน decorativo che ne prenda il posto, sepolcro nietzschiano di un Dio andato altrove, ucciso nelle coscienze.

Ma fu anche lโ€™uomo dei colpi di scena, Ratzinger. Molti li subรฌ. Il professore divenne pastore. Il pastore custode della dottrina. Il custode della dottrina divenne condottiero del Sacro Collegio nel crepuscolo di un Wojtyla infermo. Il condottiero divenne Papa, a dispetto delle sue inclinazioni monastiche. Lo si vide viaggiare, governare, usare i media, affascinare i lontani con la sua oratoria asciutta e calda, senza concessioni allo spirito dei tempi ma vicina al cuore di tutti. Lo si vide fronteggiare avversari senza volto e fedeli ostili, legati alla loro idea di Chiesa e non a quella, semplice sino alla povertร , del Vangelo. Poi, quando ritenne di non poter piรน svolgere la missione petrina come lui la concepiva, avendo portato a compimento una radicale pulizia del clero e una regolamentazione seria delle finanze vaticane, ha abdicato. Ha inventato il Papato emerito e in esso, pur essendo fedelissimo al nuovo Papa โ€“ contestazione vivente ed invincibile della presunta illegittimitร  del Successore โ€“ ha continuato a svolgere una funzione autorevole di testimone della integra dottrina e della disciplina tradizionale, assestando, in punta di fioretto, anche colpi vigorosi, se non mortali, ai competitori che ancora si รจ trovato avanti, suo malgrado, nel corso delle dispute ecclesiali. Competitori del progressismo cattolico, piรน superficiale che ereticale, piรน smanioso di popolaritร  che capace di empatia con i problemi delle anime.

Al termine della sua esistenza terrena Joseph Ratzinger alias Benedetto XVI ha avuto il suo piรน scultoreo ed incisivo elogio da quel Successore, Francesco, che รจ in tante cose la sua antitesi, sia pur nellโ€™ampio alveo della tradizione cattolica ortodossa, il quale lo ha definito semplicemente โ€œUn Santoโ€. In effetti credo che, lasciando in questo mondo libri, sermoni, discorsi, Ratzinger porti con sรฉ la sua vera essenza spirituale di testimone, alla quale molti continueranno a rivolgersi, se laici col ricordo, se fedeli con la preghiera. Un uomo ornato delle virtรน semplici e solide delle Beatitudini. Un Papa che, quando anche lโ€™ultimo dei fedeli, come il sottoscritto, gli scriveva per preghiere, anche piรน volte, sempre faceva rispondere in forme tali da far capire che aveva letto e recepito il bisogno del singolo. Una persona gentile che ringraziava anche quando riceveva piccoli doni, come quelli che io stesso gli ho a volte spedito. Un padre premuroso che ringraziรฒ tutti quelli che, come me, gli scrissero quando abdicรฒ chiedendogli di ritornare sui suoi passi, ma che continuรฒ sulla sua strada. Una strada ovviamente percorsa non senza errori, perchรฉ essendo umano egli non era esente da difetti. Ma che vale la pena di percorrere dietro il suo esempio, perchรฉ รจ stato quello di un uomo libero, coerente ed onesto votato alla Fede in Cristo, per conservare la quale non ha esitato nemmeno a rinunziare al piรน alto ufficio. Per questo ha continuato a rappresentarlo in terra anche quando ha smesso di essere Papa, perchรฉ ha mantenuto la missione, senza abbarbicarsi allโ€™ufficio.

JOSEPH ALOIS RATZINGER E LA TEOLOGIA DEL MAGISTERO

Il rinnovamento teologico cattolico in Occidente iniziรฒ con gli autori tomisti neotomisti e agostiniani. Dopo il Concilio e fino ai tempi nostri โ€“ in genere fino agli anni Ottanta, in cui muoiono quasi tutti โ€“ quegli autori continuarono a lavorare indefessamente. Ma alcune figure sorsero dopo la grande assise ecumenica. Di esse le tre maggiori sono quelle di Joseph RatzingerHans Kรผng ed Edward Schillebeeckx. Tuttavia gli ultimi due, sebbene prestigiosi e dotti, sono innegabilmente eterodossi e in effetti sono stati censurati da  Giovanni Paolo II.

Joseph Alois Ratzinger รจ stato fino alla sua scomparsa il massimo intellettuale cattolico vivente, oltre che il piรน grande teologo. Ha continuato ad essere, come nella maggior parte della sua vita, un isolato, ma ha avuto luce sufficiente per illuminare, da solo, buona parte del mondo, disposto a vedere. Egli nacque a Marktl am Inn, in Baviera, nel 1927. La sua famiglia, semplice, era convintamente antinazista. Studiรฒ ad Aschau negli anni delle elementari, frequentรฒ il ginnasio a Traunstein e  servรฌ nellโ€™esercito tedesco tra il 1943 e il 1945, a causa del volkssturm, nella contraerea. Fu poi prigioniero degli Alleati.

Liberato, entrรฒ nel Seminario di Frisinga e studiรฒ colร  e allโ€™Universitร  di Monaco. Fu ordinato prete nel 1951. Nel 1953 si addottorรฒ in teologia. Nel 1957 conseguรฌ, sia pure in mezzo a molte difficoltร , la libera docenza. Nel 1958 cominciรฒ ad insegnare nel Seminario di Frisinga, dogmatica e teologia fondamentale. Nel 1959 divenne ordinario di teologia fondamentale allโ€™Universitร  di Bonn. Fu perito del Concilio Vaticano II al seguito del cardinale Joseph Frings (1887-1978), arcivescovo di Colonia.  In quel ruolo maturรฒ una fisionomia riformista ancorata nella Tradizione, a differenza dei tumultuosi cambiamenti di certi fronti teologici innovatori. Nel 1963 divenne professore allโ€™Universitร  di Mรผnster. Nel 1966 si trasferรฌ in quella di Tubinga. Nel 1969 lasciรฒ quella sede,  minata dalla contestazione studentesca, e si trasferรฌ nel neonato ateneo di Ratisbona. Nel 1977 Paolo VI lo elesse arcivescovo di Monaco di Baviera. Nello stesso anno fu creato cardinale. Nel 1981 Giovanni Paolo II lo volle Prefetto Apostolico della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale. Lo scelse perchรฉ era un teologo che, liberamente, autorevolmente e dottamente, era sempre in linea con il magistero. Tra il 1986 e il 1992 fu Presidente della Commissione per la redazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Nel 1992 divenne Cardinale Vescovo di Velletri e Segni. Nel 2002 divenne Decano del Sacro Collegio dei Cardinali e Cardinale Vescovo di Ostia, titolo che unรฌ allโ€™altro suburbicario che giร  aveva. Nel 2003 divenne Presidente della Commissione per la redazione del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica. Nel 2005 fu eletto Papa e assunse il nome di Benedetto XVI. Il suo pontificato si distinse per lo sforzo enorme per la moralizzazione del clero, per la riforma delle finanze vaticane, per il magistero di altissimo livello, per la restaurazione della disciplina liturgica e per una maggiore attenzione alle questioni religiose rispetto a quelle politiche. Da Papa, Ratzinger non smise di fare ricerca e divulgazione. Fronteggiรฒ dal 2011 una congiura oscura tra oppositori di Curia, teologi neomodernisti, poteri occulti, finanziari, mediatici e politici internazionali, volta ad impedirgli il governo ordinario della Chiesa, sfruttando scandali veri o presunti che lambirono diversi suoi collaboratori, ma resistette con dignitร  ed energia. Superato lโ€™acme della tempesta, Ratzinger, malato e vecchio, nel 2013 abdicรฒ alla Tiara e visse nella Domus Mater Ecclesiae della Cittร  del Vaticano, conservando il nome pontificale e col titolo di Papa Emerito, fino alla morte.

Ratzinger รจ il teologo del Magistero, perchรฉ le sue posizioni argomentano sempre brillantemente a favore di esso, senza perรฒ perdere lโ€™originalitร  della ricerca. Autore eccezionalmente prolifico, limpido, dotto e profondo, Ratzinger aveva unโ€™opera omnia che al momento della sua assunzione al Papato contava sedici grossi volumi ancora oggi in pubblicazione e previsti in svariate lingue. Il primo volume รจ la sua tesi di dottorato sullโ€™ecclesiologia di Agostino; il secondo la dissertazione per la libera docenza sulla teologia della storia e la comprensione della Rivelazione in Bonaventura; il terzo volume comprende gli studi sui rapporti tra fede e ragione (la prolusione allโ€™Universitร  di Bonn del 1959 sul Dio della fede e il Dio dei filosofi รจ il primo di tutti questi testi); il quarto comprende il libro Introduzione al Cristianesimo del 1968 e tutti gli altri testi sulla confessione della fede, il battesimo, la conversione, la sequela di Cristo e la realizzazione dellโ€™esistenza cristiana; il volume quinto riunisce tutte le sue opere sulla Creazione, sullโ€™antropologia, sulla soteriologia e la mariologia; il volume sesto tratta della cristologia, a partire dalla trilogia Gesรน di Nazareth, scritta giร  da Papa, mettendo insieme tutti i saggi sullโ€™argomento; il volume settimo mette insieme tutti i testi sulla teologia conciliare, intesi sia come preparatori al dibattito dellโ€™assise, sia come relazioni sui fatti avvenuti, sia come commenti formulati in seguito, sia come studi sulla ricezione dei testi del Vaticano II; il volume ottavo riunisce gli studi ecclesiologici e di teologia ecumenica dellโ€™autore; il volume nono raccoglie i saggi sulla gnoseologia e lโ€™ermeneutica teologiche, sullโ€™esegesi biblica e sulla correlazione tra Rivelazione, Bibbia, Tradizione e Magistero; il volume decimo tratta dellโ€™escatologia a partire dal trattato Escatologia del 1977 e mettendo insieme tutti i saggi sullโ€™argomento; il volume undicesimo riunisce tutti gli scritti ratzingeriani sulla liturgia; il volume dodicesimo riunisce i testi sul ministero sacerdotale, divisi in due titoli: Annunciatori della Parola e Servitori della vostra gioia; il volume tredicesimo raccoglie tutte le interviste a Ratzinger, sia prima che dopo lโ€™elezione al Papato e anche dopo la sua abdicazione, per cui vi si trovano anche il libro Rapporto sulla Fede scritto con il giornalista convertito Vittorio Messori e i tre volumi con il giornalista Peter Seewald  โ€“ di cui Luce del Mondo, il secondo, fu scritto durante il Papato e Ultime conversazioni, il terzo, fu scritto dopo la rinuncia; il volume quattordicesimo รจ una amplissima antologia dellโ€™omiletica e dei discorsi di Ratzinger; il volume quindicesimo unisce lโ€™autobiografia intitolata La mia vita del 1997, altri testi biografici e personali e quelli su Giovanni Paolo II, oltre che vari discorsi occasionali; il sedicesimo volume รจ la bibliografia ragionata dellโ€™opera dellโ€™autore. Dei documenti pontifici non diamo qui conto rimandando al paragrafo sul suo magistero.

La teologia di Ratzinger รจ essenzialmente catechetica, volendo presentare ai fedeli i contenuti della religione senza alterarli o edulcorarli ma rendendoli comprensibili. Egli non ha mai voluto creare un sistema come Rahner o von Balthasar, ma ha solo cercato di farsi capire dai contemporanei. Il grande peso catechetico e il significato del suo lavoro in tal senso gli hanno permesso di stare alla pari anche di quegli altri colleghi che avevano obiettivi piรน ambiziosi. Chi lo legge ritrova il suo credo alla luce di un pensiero vigoroso e fedelmente creativo.

Il rapporto tra fede e ragione accompagna Ratzinger costantemente, in quanto egli sa che nellโ€™etร  della demitizzazione e dellโ€™ateismo esso รจ un problema particolarmente acuto. Il contrasto presunto tra fede e ragione crea un forte disagio tra i credenti, per cui Ratzinger ha presentato la fede cristiana in termini esistenziali, personalistici, dinamici e comunitari, enucleando il senso profondo delle asserzioni bibliche e dogmatiche in cui essa si esprime. La ragionevolezza del Cristianesimo per Ratzinger non sta nellโ€™evidenza o nella certezza di quanto si asserisce, ma nel suo valore esistenziale e personalistico. Infatti le veritร  di fede danno senso allโ€™esistenza e possono farlo perchรฉ il soggetto riconosce loro tale potere. Lโ€™uomo singolo prende posizione rispetto al senso della storia, sua propria e collettiva, e in particolare rispetto allโ€™evento Cristo, che a quella storia dร  un significato particolare ed unico. Infatti Cristo non solo rivela il senso della vita ma รจ Egli stesso quel senso. Il senso della vita di tutti รจ una Persona viva, appunto Gesรน. La fede in Lui non puรฒ essere oggetto di palinodie ma รจ sempre scandalosa, divisiva, in quanto essa realizza tutta la storia in un solo suo evento, Cristo appunto. Puรฒ lโ€™uomo fondare tutto su di Lui, in un modo precario apparentemente? Questo puรฒ accadere solo se si accetta fino in fondo la Resurrezione di Cristo. In tal modo, la precarietร  diventa saldezza e alle religioni contemplative si sostituisce quella incarnata. Nessuna disonestร  intellettuale deve nascondere la difficoltร  di una simile presa di posizione. Nello stesso tempo perรฒ, presa questa posizione, lโ€™evento passato, ossia il Cristo storico, diventa artefice del futuro, attraverso noi, mentre Egli stesso รจ atteso nel Suo ritorno. La fede vera passa attraverso una esperienza spirituale vissuta in profonditร . La parola precede il pensiero. La Parola di Dio interpella lโ€™uomo ed egli adatta ad essa il suo pensiero. La fede non รจ una filosofia e non รจ modificabile a piacimento.

Il tema del rapporto tra Magistero e teologia รจ un altro dei punti qualificati della riflessione ratzingeriana. Ciรฒ che il futuro Papa scrisse prima ancora di diventare Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede confluรฌ nellโ€™Istruzione sulla vocazione ecclesiale del teologo, da lui redatta e promulgata con lโ€™autoritร  di San Giovanni Paolo II. Per Ratzinger il Magistero stabilisce i contenuti della fede e le modalitร  della sua espressione, lasciando alla teologia il compito del loro approfondimento. In un certo senso, la teologia รจ magisteriale anchโ€™essa, pur non esaurendo mai il suo compito.

In ecclesiologia, Ratzinger ha sostenuto la dottrina della comunitร  eucaristica, fondata sul piรน importante dei Sacramenti. Questa teoria ha riscosso successo anche tra gli ortodossi. Lโ€™Eucarestia รจ il principio unificante della Chiesa. Il Cristo eucaristico รจ il vero nuovo Tempio dellโ€™Israele di Dio, il nuovo centro della Comunitร , un centro che รจ ovunque viene celebrato sacramentalmente il mistero. Lโ€™Eucarestia รจ per sempre e la Pasqua cristiana fu รจ e sarร  centro e fonte del Popolo di Dio. Il Cristo ha fatto del Suo Corpo sacramentale il centro modellatore della Chiesa e mediante Esso la porta alla propria autorealizzazione. Il Popolo di Dio รจ tale in forza del Corpo di Cristo e lo diventa grazie allโ€™Eucarestia. La conseguente unitร  tra le membra del Corpo di Cristo non rimane solo sacramentale e diviene etica e sociale. La Chiesa trae significato dalla sua relazione con Cristo, assume da Lui il valore che ha per gli uomini. Cristo rappresenta coloro per i quali si sacrifica e rappresenta Dio presso di loro, Cristo รจ per gli altri. Lโ€™una e lโ€™altra cosa Egli lo รจ sempre, ma specialmente nel Sacrificio della Croce. La Chiesa partecipa della Sua missione e rende possibile la prosecuzione dellโ€™azione di Lui per gli altri. Grazie alla Chiesa gli altri, compresi coloro che sono fuori di essa, possono essere salvati, per il principio della parte per il tutto, della minoranza per la maggioranza, della rappresentanza, esattamente come il Cristo immolato. In ragione di ciรฒ, anche la piccolezza visibile della Chiesa non costituisce una minorazione della sua funzione ma anzi una sua garanzia e conferma.

Proprio in relazione alla questione della salvezza dei non battezzati, Ratzinger riprende questo concetto, affermando che il piccolo gregge di coloro che sono nella Chiesa puรฒ garantire, con la sua preghiera, la sua azione, il suo sacrificio, la salvezza dei molti eletti. In tal maniera non vi รจ bisogno dei cristiani anonimi di Rahner neโ€™ delle altre religioni quali via ordinaria di salvezza.

Nei temi etici Ratzinger ha sottolineato lโ€™importanza della vita, della coscienza, della persona, della legge morale. Con questo eccezionale bagaglio culturale, Ratzinger รจ poi diventato Papa, esercitando uno dei piรน dotti magisteri di ogni tempo.

IL MAGISTERO PAPALE: IL PIUโ€™ GRANDE LASCITO DI BENEDETTO XVI

Joseph Ratzinger, diventato Benedetto XVI, ha svolto un magistero raffinato anche se di minore grandezza rispetto a quello del Predecessore. Ricordiamo innanzitutto le sue Lettere Encicliche. Per esse concepรฌ una trilogia dedicata alle virtรน teologali, purtroppo rimasta incompiuta, almeno ufficialmente, in quanto lโ€™ultima delle Encicliche รจ stata pubblicata dal Successore.

La prima, la Deus caritas est,  del 2006, tratta della caritร  a partire dai concetti di eros ed agape. Lโ€™eros, pur richiamando la dimensione piรน propriamente terrena dellโ€™amore, viene dalla stessa fonte della bontร  del Creatore, come la possibilitร  di un amore che rinuncia a sรฉ in favore dellโ€™altro. La dimensione dellโ€™amore trascendente, รจ invece lโ€™agape, che si manifesta nella misura in cui due si amano realmente e uno non cerca piรน solo se stesso ma soprattutto il bene dellโ€™altro. La famiglia รจ il primo luogo della caritas, ma รจ anche un principio sociale, perchรจ incanala lโ€™uomo verso la societร , verso la Chiesa, verso il mondo. Essa รจ necessaria espressione dellโ€™atto piรน profondo dellโ€™amore personale con cui Dio ci ha creati, suscitando nel cuore umano la spinta verso lโ€™amore, riflesso di Dio che ci rende sua immagine.

La seconda enciclica รจ la Spe Salvi,  sulla speranza. Essa non ha una dimensione solamente terrena, in quanto Gesรน Cristo ci ha condotto allโ€™โ€œincontro con una speranza che era piรน forte delle sofferenze della schiavitรน e che per questo trasformava dal di dentro la vita e il mondoโ€. La speranza cristiana non รจ in qualcosa ma in Qualcuno. Inoltre essa รจ la fonte della vera libertร , in contrapposizione con i falsi miti del progresso e della scienza. Questโ€™ultima, in particolare โ€œnon redime lโ€™uomoโ€, anzi, se male utilizzata, โ€œpuรฒ anche distruggere lโ€™uomo e il mondoโ€. Tre sono i luoghi della speranza: la preghiera, in quanto Dio non nega mai il suo ascolto; lโ€™azione  intesa in senso altruistico; la sofferenza che โ€œpermette di maturare, di trovare senso mediante lโ€™unione con Cristo, che ha sofferto con infinito amoreโ€; il giudizio di Dio, che โ€œrevocaโ€ la sofferenza passata.

La terza enciclica, Caritas in Veritate, del 2009, verte sulla Dottrina Sociale della Chiesa. La caritร , โ€œรจ la via maestraโ€ di essa e, dato โ€œil rischio di fraintenderla, di estrometterla dal vissuto eticoโ€, va coniugata con la veritร . Ratzinger si soffermรฒ sul concetto di โ€œbene comuneโ€, un principio sempre piรน calpestato da fenomeni degenerativi come la finanza speculativa, la cattiva gestione dei flussi migratori, lo sfruttamento sregolato delle risorse della terra, i tagli indiscriminati alle spese sociali. Per superare la crisi economica globale e le disuguaglianze sociali รจ necessario valorizzare il capitale umano. Il primato dellโ€™uomo si sostanzia innanzitutto nel rispetto della vita umana dal concepimento alla morte naturale, per cui Benedetto XVI condannรฒ anche le politiche antinataliste. La stessa economia di mercato deve smettere di โ€œcontare solo su se stessaโ€ e di essere un โ€œluogo della sopraffazione del forte sul deboleโ€, riscoprendo la logica del dono. La Caritas in veritate  ha approfondito anche lโ€™etica ambientale. Essendo la natura un dono di Dio da usare in modo responsabile, il Papa suggerisce soluzioni di โ€˜ecologia umanaโ€™ che si rifanno ai principi del diritto naturale. Altri principi dellโ€™enciclica sono il principio di sussidiarietร , che, โ€œattraverso lโ€™autonomia dei corpi intermediโ€, diventa โ€œlโ€™antidoto piรน efficace contro ogni forma di assistenzialismo paternalistaโ€, e lo sviluppo che, per essere tale, โ€œdeve comprendere una crescita spirituale oltre che materialeโ€.

Ricordiamo poi le Esortazioni Apostoliche di Benedetto XVI: la Sacramentum Caritatis, postsinodale, del 2007, sullโ€™Eucarestia; la Verbum Domini, postsinodale anchโ€™essa, del 2010, sulla Parola di Dio nella vita della Chiesa e del credente; la Africae Munus, anche postsinodale, del 2011, sulla Chiesa in Africa; la Ecclesia in Medio Oriente, postsinodale,  del 2012, sulla Chiesa in Medio Oriente.

Tra le centotrentadue promulgate da Benedetto XVI, citiamo la costituzione apostolica Anglicanorum Coetibus del 2009, con cui ha istituito gli Ordinariati per i fedeli della Comunione Anglicana che, mantenendo la loro liturgia, vogliano unirsi a Roma.

Benedetto XVI ha inoltre promulgato alcuni Motu Propri di particolare rilievo: quello per la pubblicazione del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, del 2005; il De aliquibus mutationis per il ripristino del quorum dei due terzi per lโ€™elezione papale, nel 2007; quello sotto forma di Lettera Apostolica intitolato Summorum Pontificum, dello stesso anno, per la liberalizzazione del Messale di San Pio V e la trasformazione del Vecchio Rito Latino in Rito straordinario; lโ€™Omnium in mentem del 2009; quello contro le attivitร  illegali in campo finanziario e monetario nello Stato della Cittร  del Vaticano, del 2010; quello sotto forma di Lettera Apostolica, intitolato Porta Fidei, per la promulgazione dellโ€™Anno della Fede, nel 2011; quello sotto forma di Lettera Apostolica intitolato Latina Lingua, del 2012; quello sotto forma di Lettera Apostolica detto Normas Nonnullas, del 2013, sul Conclave che doveva seguire alla sua abdicazione.

Degna di nota รจ la Lettera ai vescovi, ai presbiteri, alle persone consacrate e ai fedeli laici della Chiesa Cattolica nella Repubblica Popolare Cinese del 2007, la Lettera ai vescovi per lโ€™accompagnamento del Summorum Pontificum, del medesimo anno, quella del 2009 per la remissione della scomunica ai quattro vescovi della Fraternitร  San Pio X, la Lettera pastorale ai cattolici dโ€™Irlanda sconvolti dagli scandali degli abusi sessuali del clero, del 2010.

Vanno poi menzionati gli svariati Messaggi per diversi tipi di giornate mondiali (per le Comunicazioni sociali, per lโ€™ alimentazione, per migrazioni, missionaria, per la pace, del malato, delle vocazioni, della Gioventรน).

Degni di nota sono i suoi discorsi. Ovviamente il piรน celebre รจ la Declaratio del 2011 con cui abdicava, ma molto noto, perchรฉ oggetto di infondate polemiche, fu anche quello della Lectio magistralis di Ratisbona nel 2006, sul rapporto tra fede e ragione. Degni di nota sono senzโ€™altro anche i seguenti testi: il Discorso ai rappresentati delle Chiese non cattoliche e delle confessioni non cristiane, quello allโ€™Incontro Ecumenico di Colonia, quello al Consiglio misto per il dialogo cattolico-ortodosso, tutti del 2005; quello ai partecipanti al Convegno promosso dal Partito Popolare Europeo, lโ€™Omelia allโ€™Incontro Mondiale delle Famiglie, il Discorso coi rappresentanti della Scienza a Regensburg, quello agli ambasciatori dei Paesi a maggioranza musulmana accreditati presso la Santa Sede e di alcune comunitร  islamiche in Italia, tutti del 2006; il Discorso alla Casa Bianca, i due Discorsi allโ€™ONU, quello al mondo della Cultura a Parigi, tutti del 2008; lโ€™Omelia a conclusione dellโ€™Anno Sacerdotale, nel 2010; il Discorso al Reichstag, quello ai rappresentanti del Consiglio della Chiesa Evangelica Unita di Germania, quello dellโ€™Incontro coi rappresentanti delle Chiese Ortodosse e Orientali, tutti del 2011; lโ€™ultimo Discorso ai Sacerdoti romani, quello allโ€™ultima Udienza generale, il Saluto di congedo ai Cardinali, tutti del 2013. In genere vanno ricordati i contesti dei discorsi, delle allocuzioni, delle omelie. Per esempio il Papa indisse alcuni anni commemorativi, per la Fede, per San Paolo e per il Sacerdozio (2008-2009, 2009-2010, 2012-2013), che furono importanti occasioni per lโ€™esercizio del suo magistero. Il Pontefice ha poi celebrato cinque Concistori e creato novanta Cardinali. Il Papa ha poi decretato quarantaquattro canonizzazioni e ottocentosettanta beatificazioni (che perรฒ non ha celebrato personalmente). Inoltre, anche Benedetto XVI continuรฒ la prassi del viaggio apostolico, punteggiato da discorsi e allocuzioni importanti. Eโ€™ stato tre volte in Germania e Spagna, una volta in Polonia, in Turchia, in Austria, in Francia, in Repubblica Ceca, a Malta, in Portogallo, a Cipro, nel Regno Unito, in Croazia e a San Marino. Fuori dโ€™Europa si รจ recato una volta in Brasile, negli Stati Uniti d’America, in Australia, in Messico e a Cuba, in Camerun, in Angola, in Benin, in Terra Santa, in Giordania e in Libano.

In Italia ha visitato, in ordine di tempo, Bari, Manoppello, Verona, Vigevano, Pavia, Assisi e Loreto (entrambe due volte), Savona, Genova, Santa Maria di Leuca, Brindisi, Cagliari, Albano, Pompei, Lโ€™Aquila, Cassino, San Giovanni Rotondo, Aosta, Viterbo, Bagnoregio, Brescia, Torino, Sulmona, Carpineto, Palermo, Venezia, Aquileia, Ancona, Lamezia Terme, Serra San Bruno, Arezzo, La Verna, Sansepolcro, Milano, San Marino di Carpi, Rovereto di Novi, Nemi, Frascati. Ha compiuto inoltre trentasei visite pastorali in Roma, esercitando il ministero episcopale. Ulteriormente degni di specificazione sono le celebrazioni delle Giornate Mondiali della Gioventรน fatte da Benedetto XVI, a Colonia, Sydney e Madrid, e degli Incontri Mondiali delle Famiglie a Valencia, Cittร  del Messico e Milano. Tali trasferte, senza accrescere ulteriormente il numero dei viaggi elencati, sono state senzโ€™altro occasioni speciali per il magistero papale discorsivo.

Vanno inoltre citati alcuni documenti emanati in suo nome da alcuni dicasteri della Curia Romana. Sono lโ€™Istruzione Sanctorum Mater (2007) della Congregazione per le Cause dei Santi; la Lettera ai vescovi sulle modifiche introdotte nelle Normae de gravioribus delictis (2010), quella per aiutare le Conferenze Episcopali nel preparare le linee guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte dei chierici (2011), tutte della Congregazione per la Dottrina della Fede; la Legge CVII e la Legge CLXVI della Pontificia Commissione per lo Stato della Cittร  del Vaticano, del 2010.

I grandi temi del magistero di Benedetto XVI si possono facilmente individuare. Lโ€™attuazione del Concilio Vaticano in piena continuitร  con la Tradizione della Chiesa, la valorizzazione della centralitร  dellโ€™Eucarestia, la vocazione apostolica della Chiesa, lโ€™unitร  dei cristiani e il dialogo interreligioso, specie con Ebrei e musulmani, e coi non credenti, la riforma della Curia Romana e dei costumi del clero, il tutto inquadrato nella visione generale di Chiesa propria del Papa sin da quando era docente universitario.

Nel suo insegnamento la tematizzazione della fede รจ essenziale: essenziale, pura, intima e vissuta dentro e fuori, basata sullโ€™incontro amoroso con Dio. Analogamente, Benedetto tematizza la speranza, collocata nella sua corretta dimensione escatologica. In questo contesto si colloca la ripresentazione della figura di Gesรน nella sua trilogia libraria che lo riguarda e pubblicata, sia pure come persona privata, durante il Papato, e della quale abbiamo parlato a proposito delle sue opere teologiche. In genere Ratzinger cerca di mantenere viva e integra la fede, di mettere in luce la prioritร  di Dio, di ravvivare oasi di preghiera e ascetismo nel tumultuoso mondo moderno presso cui trovare conforto e refrigerio mediante un distacco anche solo temporaneo dal caos della vita. Nellโ€™ottica della vivificazione della fede vanno letti gli anni tematici su Paolo, la fede stessa e il Sacerdozio, Inoltre il Papa ha tentato di cristologizzare tutta la Scrittura nel suo magistero dedicato ad essa dopo il Sinodo specifico, cosรฌ da far capo alla Parola incarnata attraverso ogni parola di Dio scritta. Accanto a ciรฒ, Benedetto XVI considera valide le forme di vita religiosa condivise in modo intenso, come le Giornate Mondiali della Gioventรน. Un posto speciale ha nel magistero benedettino il rapporto tra teologia e magistero. La prima รจ possibile solo nella sottomissione al secondo, espresso soprattutto dallโ€™autoritร  del Papa. Ciรฒ non distrugge la scientificitร  della teologia e manifesta la fede dei teologi.  Benedetto ha inoltre energicamente sostenuto una ermeneutica della continuitร  del Concilio Vaticano II, definendola piรน appropriatamente ermeneutica della riforma, che conserva lโ€™essenziale e modifica il contingente.

Nel vasto campo della liturgia Ratzinger ha conservato la sua impostazione di teologo, privilegiando una innovazione restauratrice, basata sullโ€™enunciazione di principi base chiari e solidi e sullโ€™indicazione della soluzione dei problemi concreti, in ordine alla parola e al silenzio nella liturgia, alla musica e al canto sacro, ai gesti, agli abiti e ai simboli liturgici, allโ€™architettura sacra, alla traduzione corretta in volgare dei libri liturgici e allโ€™uso del latino, sino alla formazione liturgica nei Sacramenti. Proprio per questo ha promosso la rinascita degli studi della lingua latina. Inoltre, liberalizzando il Messale di Pio V, Benedetto non solo ha voluto venire incontro alle istanze dei โ€œnostalgiciโ€ per favorire il rientro della Fraternitร  San Pio X nella Chiesa, ma anche dare a questa un esempio di liturgia armonica e foriera di coinvolgimento interiore. Il Papa ha voluto combattere gli abusi liturgici e stigmatizzare frammentazione e riduzionismo in tale campo. Ma non รจ stato insensibile al richiamo della novitร , purchรจ sgorgante da una istanza precisa, collegata ad una spiritualitร . Per questo ha approvato e incoraggiato la liturgia dei Neocatecumenali. In ordine poi alle canonizzazioni e alle beatificazioni, Ratzinger ha enunciato il criterio della necessitร  di privilegiare quelle di uomini di Dio che parlano a tutta la Chiesa. Il Papa ha in effetti molto chiaro che i Santi sono gli amici dei fedeli e il loro ruolo รจ insostituibile nella vita spirituale.

In relazione alla vita religiosa, il Papa ha sostenuto gli Istituti tradizionali di vita consacrata ma anche i nuovi Movimenti ecclesiali e ha aiutato i Legionari di Cristo, che hanno attraversato gravi momenti.

A tale proposito, non si puรฒ passare sotto silenzio lo zelo enorme, coraggioso ed encomiabile dispiegato da Ratzinger nella moralizzazione del clero, condizione fondamentale perchรฉ la Chiesa sia gradita a Dio e svolga bene la sua missione. Egli ha provveduto alla secolarizzazione di quattrocento sacerdoti, alla rimozione di settantasette vescovi e allโ€™emanazione di diverse altre centinaia di sanzioni minori per chierici colpevoli di svariati crimini. Grazie al Papa, la maggior parte delle Chiese del mondo si รจ data una normativa atta a combattere gli abusi del clero. Ovviamente questo gli ha procurato tantissimi nemici. Lo scopo del Papa non era solo che la Chiesa rispettasse le leggi dellโ€™uomo, ma che seguisse quelle di Dio, ossia che i sacerdoti fossero casti, e non solo immuni dal vizio della violenza sessuale, come Egli comanda.

Papa missionario che ha ribadito la necessitร  dellโ€™evangelizzazione, perchรฉ solo la Chiesa salva e la conversione, nonostante la libertร  di coscienza, รจ necessaria, Ratzinger รจ stato anche uomo dellโ€™ecumenismo. Ha cercato di ricondurre alla Chiesa i tradizionalisti, ne ha aperto le porte anche a singoli gruppi che, dallโ€™Anglicanesimo e da altre comunitร  protestanti, volessero tornare in comunione con Roma e ha ripreso i contatti con la Chiesa Ortodossa nella Commissione mista, che aveva interrotto i lavori nel 2000 per le questioni relative alle Chiese unite a Roma ma di rito greco. Benedetto ha chiaramente insegnato che lโ€™ecumenismo deve concretizzarsi e non rimanere nellโ€™ambito delle dichiarazioni o dei gesti simbolici.

Per quanto concerne il dialogo con la cultura del mondo contemporaneo, Ratzinger ha sentito la necessitร  di mettere in evidenza che la Chiesa ha qualcosa di determinante da dire sulla questione antropologica. Si tratta di cose relative ai diritti dellโ€™uomo, alla bioetica, alla libertร  religiosa, alla promozione della pace tra i popoli e al dialogo interreligioso. Perchรฉ la Chiesa possa dire questa parola, รจ necessario il superamento di quella dittatura del relativismo che impedisce la piena espressione del messaggio cristiano. La laicitร  sana non รจ quella che secolarizza la societร  ma รจ quella in cui la religione puรฒ avere il suo posto e dove i valori rettamente intesi sono desunti dalla mediazione della Chiesa, che si fa cosรฌ garante della presenza di Dio nella convivenza umana, la quale, privata della sua presenza, sarebbe desolata e senza speranza. Ovviamente, i principi etici non si mettono ai voti e la matrice culturale dominante, quella illuminista estrema, รจ da combattere sul suo stesso terreno raziocinante. Ma sarebbe anche sbagliato affermare che la Chiesa e la modernitร  non abbiano nulla da dirsi, perchรฉ vi sono diversi modelli di questโ€™ultima, con cui la religione si รจ relazionata positivamente. In ogni caso, i diritti dellโ€™uomo si fondano sulla dignitร  metafisica della persona umana, la quale a sua volta riceve quel che ha da Dio. La Chiesa รจ dunque, come dicevamo, la vera determinatrice dei diritti dellโ€™uomo. Laddove i veri diritti siano conculcati da false leggi che ne mistifichino alcuni, รจ doverosa lโ€™obiezione di coscienza.

In questo perimetro, il dialogo interreligioso, concepito come confronto culturale e non soteriologico, costituisce la premessa di una pacifica convivenza. Se la consapevolezza delle radici giudaico-cristiane dellโ€™Europa รจ la base dellโ€™identitร  del continente e delle relazioni tra Chiesa e Sinagoga, il dialogo con lโ€™Islam รจ lโ€™antidoto al fondamentalismo. In tale maniera la consapevolezza della propria natura che la Chiesa e lโ€™Occidente devono avere non costituisce una preclusione ma una apertura alle alteritร  nel quadro di valori condivisi dallโ€™uso di ragione.

Alla luce di ciรฒ si comprendono anche gli interventi di Benedetto XVI sulla Curia Romana, alla quale non ha imposto una riforma complessiva, ritenendola non necessaria. Il Papa, oltre a trasferire competenze da un dicastero allโ€™altro, ha fondato il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, ha costituito una Commissione Cardinalizia di inchiesta sullo Scandalo del Vatileaks, ha intrapreso una serie di iniziative per garantire la trasparenza finanziaria dellโ€™Istituto Opere di Religione, assoggettandolo tra le altre cose allโ€™Autoritร  di Informazione Finanziaria e facendogli guadagnare posizioni nella White List degli Stati stilata da Moneyval. Questo percorso riformatore interno alla Curia, come quello interno alla Chiesa, รจ stato indegnamente ostacolato dentro e fuori di essa, ma non perde ad oggi la sua forte valenza etica nรฉ le buone conseguenze che ha generato.

ยฉ Gianvito Sibilio, 2023

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Comments

  1. rosalba gualano

    Reply
    Gennaio 1, 2023

    Thanks for your detail description of the Pope Benedetto XV, it is perfect, clear and full of important information concerning his life, his religious career and his deep catholic faith.

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