Il Regio Decreto n. 880 del 19 aprile 1937, spesso trascurato nelle narrazioni sulla legislazione fascista, rappresenta una delle prime manifestazioni legislative della politica razziale del regime fascista italiano. Questo provvedimento, noto anche come “Sanzioni per i rapporti d’indole coniugale fra cittadini e sudditi”, vietava i matrimoni, il madamato (ovvero l’acquisto di una concubina) e le relazioni coniugali tra cittadini italiani e sudditi delle colonie africane, segnando il preludio della discriminazione razziale che raggiungerà l’acme l’anno successivo con la promulgazione della legislazione antisemita per annichilire il popolo ebraico residente sul territorio italiano che, a quel punto, d’emblée veniva percepito come un vero e proprio “nemico” da annientare.
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