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Il SECOLO DI PIO XII

Momenti di storia diplomatica vaticana del Novecento. Dal 5 dicembre in tutte le edicole.

Matteo Luigi Napolitano

Matteo Luigi Napolitano

Nato a San Severo (FG) Il 3 marzo 1962, romano di adozione. Professore Associato di Storia della Diplomazia e delle Relazioni internazionali presso lโ€™Universitร  degli Studi del Molise. Delegato per le Relazioni Internazionali ed ERASMUS PLUS del Dipartimento di Economia dellโ€™Universitร  degli Studi del Molise. Consulente parlamentare. Delegato del Pontificio Comitato di Scienze Storiche presso l'International Commitee for the History of the Second World War, The Hague. PARTECIPAZIONE A COMITATI SCIENTIFICI Membro del Comitato di referaggio della โ€œNuova Rivista Storicaโ€ (2017 a oggi) Membro del Comitato scientifico della collana storica delle โ€œEdizioni dellโ€™Orsoโ€ Membro del Comitato scientifico della Rivista โ€œRes Publicaโ€ della LUMSA Delegato internazionale del Pontificio Comitato di Scienze Storiche presso lโ€™International Committee for the History of the Second World War Membro del CIMA (Machiavelli Inter-University Centre for Studies on the Cold War) di Firenze, dir. Ennio Di Nolfo, Leopoldo Nuti Membro del Collegio di Dottorato del Ricerca in Innovazione e Gestione delle Risorse Pubbliche, Universitร  degli Studi del Molise (2006 ad oggi) Membri del Comitato Scientifico del Dictionnaire de la Diplomatie du Saint-Siรจge, Paris CNRF-Universitรฉ de Paris IV-โ€œSorbonneโ€.
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Alla vigilia dellโ€™uscita di questo mio nuovo libro, โ€œIl Secolo di Pio XIIโ€, desidero anticipare al lettore lo spirito con cui รจ stato scritto e i motivi per cui dovrebbe esser letto.

In uscita il 5 dicembre, รจ una disamina su questo Papa e il suo tempo. Tempo di guerra e di guerra fredda.
L’apertura degli archivi vaticani su Pio XIl ha inaugurato una nuova fase di studi di cui si iniziano a conoscere i primi frutti e specialmente le nuove prospettive, aprendosi agli studiosi e a un pubblico piรน ampio tutta la complessitร  degli eventi e delle scelte compiute da uomini e istituzioni in quel problematico periodo storico.
Ho scritto questo libro con passione di storico ma anche con verve di uomo. Perchรฉ la storia รจ una scienza umana, non una scienza esatta, ed essa, pur nel pieno rispetto del metodo storico, lascia spazio alla partecipazione emotiva e alla passione.

Il Secolo di Pio XII. Momenti di storia diplomatica vaticana del Novecento, Milano, Editrice Luni, 2023, 621 pp.

1. Questo libro non รจ ยซil primo resoconto completo degli eventi basato sugli archivi recentemente apertiยป. Non ho questa sicumera, sapendo molto bene che le nuove carte sul pontificato di Eugenio Pacelli, aperte agli studiosi per decisione di Papa Francesco il 2 marzo 2020, hanno inaugurato una nuova stagione di studi che sarร  lunga, e di cui si sono giร  visti i primi frutti (alludo, per esempio, agli schizzi offertici da Johan Ickx, ai due volumi di Maria Luisa Sergio, al volume di mons. Sergio Pagano, a quello di Giovanni Coco e allo studio di Andrea Riccardi).

Peraltro, le nuove carte hanno giร  generato le prime polemiche (alludo agli studi di Hubert Wolf e di David Kertzer). So dunque molto bene che questa nuova stagione di studi su Pio XII sarร  lunga e, si spera, proficua di risultati. Essa sicuramente attraverserร  piรน di una generazione di storici per la mole di documenti assai piรน consistente di quella sui pontificati precedenti.

2. Sfatato il mito del โ€œlibro definitivoโ€, il volume ne sfata diversi altri: primi fra i quali il mito del ยซPapa di Hitlerยป e quello del ยซVicario di Cristoยป indifferente alla Shoah. Pio XII non fu tutto questo, come acclarato giร  prima dellโ€™apertura dei nuovi archivi.

3. Questo libro รจ il portato di una scelta tendenzialmente cronologica di temi diplomatici importanti riguardanti il pontificato di Pio XII. Le scelte sono sostanzialmente frutto di quella mia personale curiositร  che a volte mi fa accovacciare sui documenti con la curiosa placiditร  del mio gatto che invade la tastiera del laptop.

Se dovessi dare una definizione del libro che avrete davanti, direi che si tratta di un libro accademico scritto anche per chi non lo รจ. Le note sono state pensate come approfondimento critico di un testo che ho cercato, nella misura del possibile, di rendere aperto alla comprensione anche dei non addetti ai lavori.

4. Senza spoilerare troppo, vado ora a parlare di qualcosa che potrebbe destare lโ€™interesse del lettore.

Interesserร , per esempio sapere, che la prima enciclica di Pio XII, la โ€œSummi Pontificatusโ€ del 20 ottobre 1939, entrรฒ nei lavori della Societร  delle Nazioni subito dopo la sua pubblicazione. Il Consiglio ginevrino, infatti, ne adottรฒ i principi come modello di cooperazione e di coesistenza fra le Nazioni.

5. Il capitolo ยซGentlemenโ€™s Unagreement. Storia della “trattativa segreta” fra Hitler e Pio XIIยป ridiscute una delle principali tesi proposte nel 2022 da David Kertzer nel suo libro โ€œUn Papa in guerraโ€. Come qualcuno saprร , questo libro รจ stato vivacemente discusso da me in un lungo editoriale apparso sullโ€™ยซOsservatore Romanoยป, generando una risposta di Kertzer su ยซLa Repubblicaยป e una mia replica a lui il giorno dopo, sempre sul quotidiano โ€œliberalโ€, cui seguรฌ, sempre su ยซRepubblicaยป, un intervento di Corrado Augias, non ho capii bene a che titolo, piuttosto critico verso le mie considerazioni.

Quelle giร  note trattative della Santa Sede
con la Germania
, in “L’Osservatore Romano, 20 giugno 2022.
La replica: “Caro Kertzer, su Pio XII e il nazismo nelle tue tesi troppe omissioni”, in “Repubblica”, 22 giugno 2023

Detto in breve, non esiste alcuna trattativa politica segreta tra Pio XII e Hitler, addirittura auspicata dal Papa. Ho ripreso la storia narrata da Kertzer per dimostrare quale fosse il vero intento della Germania nazista, cui Pio XII si oppose nettamente; il che determinรฒ il ยซfallimento di successoยป della visita del ministro degli esteri nazista von Ribbentrop in Vaticano.

6. Due capitoli del libro, molto ben documentati, sono dedicati a un caso davvero assai delicato: quello sul ruolo del vescovo della diocesi slovacca di Spiลก, monsignor Vojtaลกลกรกk, nella deportazione degli ebrei slovacchi, e sulle mie inevitabili conclusioni: quel vescovo (anche come vicepresidente del Consiglio di Stato slovacco, organo collaborazionista che aveva esautorato la Dieta, ossia il parlamento slovacco) fu debole, remissivo e passivo innanzi alla decisione del 25 marzo 1942, adottata proprio dal Consiglio di Stato, di deportare tutti gli ebrei slovacchi ad Auschwitz e a Birkenau. La questione รจ molto delicata. Mi ci sono soffermato a lungo nel libro perchรฉ รจ in corso una causa di beatificazione di mons. Vojtaลกลกรกk che, come storico e alla luce della nuova documentazione, a mio personale avviso dovrebbe essere fermata, per le ragioni che spiego approfonditamente nel libro.

Anticipo che questi due capitoli, intitolati โ€œBuio slovaccoโ€ e โ€œUna Slovacchia provvisoriaโ€, rispettivamente dedicati al periodo bellico e postbellico, mi hanno procurato qualche malumore nei fautori della beatificazione di Vojtaลกลกรกk, venutine a conoscenza. Dal mio modesto punto di vista, mi limito ad osservare che uno non merita la beatificazione solo per ciรฒ che ha sofferto sotto un regime comunista, e prescindendo da ciรฒ che ha egli fatto (o non ha fatto) sotto altri regimiโ€ฆ

7. Un capitolo lunghissimo e importante, basato sui nuovi documenti vaticani (ma non soloโ€ฆ), รจ dedicato al razzismo in Croazia e al ruolo della Santa Sede nelle vicende di quella nazione. Detto molto in breve, la storia di mons. Alojzije Viktor Stepinac, arcivescovo di Zagabria , va completamente riscritta dato che egli fu uno dei piรน importanti contatti fra il Gran Rabbinato croato e la Santa Sede per la salvezza degli ebrei. Questo dicono le carte. Diversamente non si capirebbe come mai uno dei piรน grandi fautori della nomina di Stepinac a โ€œGiusto tra le Nazioniโ€ sia stato proprio colui che allโ€™epoca dei fatti era il Segretario particolare del Gran Rabbino di Zagabria (altra testimone diretta รจ una studiosa anche lei nominata โ€œGiustoโ€ da Yad Vashem). I documenti ora disponibili spiegano molti snodi su cui gli studiosi non avevano potuto prima soffermarsi.

8. Il lettore troverร  ovviamente in questo libro anche un capitolo sul โ€œsabato neroโ€ di Roma (16 ottobre 1943) e poi un denso capitolo sul famoso โ€œcaso Finalyโ€. Ci sono tuttavia altre cose in cui in sono imbattuto e che vorrei qui condividere.

9. Un capitolo riguarda โ€œIl Vaticano visto da Norimbergaโ€. Narro che la prima apertura delle carte vaticane non avvenne negli anni Sessanta con la serie โ€œActes et Documentsโ€, bensรฌ a metร  degli anni Quaranta, proprio in occasione del processo ai maggiori criminali di guerra nazisti, celebrato per legge del contrappasso nella cittร  che diede i โ€œnataliโ€ al partito nazista e alle leggi antisemite.

10. Un altro capitolo sโ€™intitola ยซIl Vaticano? Un museo da dieci lireยป. Questo il costo del biglietto dโ€™ingresso che i nazisti avrebbero fatto pagare per visitare quel โ€œmuseoโ€ dโ€™Oltretevere, una volta vinta la guerra. La storia era giร  nota dai documenti editi, ma le nuove carte aggiungono sale e pepe a questa vera e propria crisi tra il Vaticano e i diplomatici nazisti, che si credevano padroni di Roma. Appendice: uno di questi personaggi (diplomatico della โ€œscuola nazistaโ€ di Ribbentrop!) potรฉ far bellamente ritorno in Italia dopo la guerra, accreditato come ministro plenipotenziario dellโ€™Ambasciata tedesco-occidentale presso il Quirinale!

11. Un altro capitolo del libro sโ€™intitola ยซUnโ€™appendice di carte sciolteยป. Carte sciolte sono quelle carte apparentemente sciolte dai dossier originali, ritrovate disperse fra altre carte, e che trattano svariati e curiosi casi.

Ho scritto questo capitolo per i lettori piรน giovani, magari giร  appassionati di Storia, per svelar loro che quando uno va negli archivi per studiare un tema, nello sfogliare le carte tanti altri se ne presentano ai suoi occhi, in un continuo โ€œpop-upโ€ di storie che si aprono allโ€™interesse del ricercatore.

Come esempi cito la questione dei lasciapassare e dellโ€™extraterritorialitร  vaticana nella Roma nazista; o storie come quella di un confinato a Ventotene; o come lโ€™appassionante storia veneziana di un โ€œfalsario di battesimiโ€.

12. Mi ha dato molto gusto poi scrivere un capitolo che ho intitolato ยซTra Casa Savoia e il Cremlino. Storie di pacifisti nelle carte vaticaneยป. Vi sono contenute le sorprendenti storie del ยซmonarca del Divino Amoreยป (Umberto II di Savoia), dei ยซmonarchici di Botteghe Oscureยป, la storia di ยซMosca in Vaticanoยป e quella di ยซunโ€™anima redenta da Cristoยป, ossia lโ€™ยซindimenticabile Stalinยป.

Pur nelle sue corpose 624 pagine, questo volume, lo ripeto, non รจ il libro definitivo su Pio XII. Ovviamente le mie ricerche stanno continuando; e un altro volume, anche se su un tema diverso, รจ in uscita. Ma certamente โ€œIl Secolo di Pio XII” offre molti stimoli a ricerche successive che, anche per semplici ragioni anagrafiche, saranno i piรน giovani a proseguire.

Per la complessitร  e quantitร  di carte esistenti, per il tempo che sarร  necessario a studiarle tutte, sono infatti del tutto sicuro che molti dei futuri autorevoli storici del Vaticano di Pio XII, mentre ora vi scrivo, siedono ancora sui banchi di scuola.

ยฉ Matteo Luigi Napolitano, 2023

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