Nato a San Severo (FG) Il 3 marzo 1962, romano di adozione.
Professore Associato di Storia della Diplomazia e delle Relazioni internazionali presso lโUniversitร degli Studi del Molise.
Delegato per le Relazioni Internazionali ed ERASMUS PLUS del Dipartimento di Economia dellโUniversitร degli Studi del Molise.
Consulente parlamentare.
Delegato del Pontificio Comitato di Scienze Storiche presso l'International Commitee for the History of the Second World War, The Hague.
PARTECIPAZIONE A COMITATI SCIENTIFICI
Membro del Comitato di referaggio della โNuova Rivista Storicaโ (2017 a oggi)
Membro del Comitato scientifico della collana storica delle โEdizioni dellโOrsoโ
Membro del Comitato scientifico della Rivista โRes Publicaโ della LUMSA
Delegato internazionale del Pontificio Comitato di Scienze Storiche presso lโInternational Committee for the History of the Second World War
Membro del CIMA (Machiavelli Inter-University Centre for Studies on the Cold War) di Firenze, dir. Ennio Di Nolfo, Leopoldo Nuti
Membro del Collegio di Dottorato del Ricerca in Innovazione e Gestione delle Risorse Pubbliche, Universitร degli Studi del Molise (2006 ad oggi)
Membri del Comitato Scientifico del Dictionnaire de la Diplomatie du Saint-Siรจge, Paris CNRF-Universitรฉ de Paris IV-โSorbonneโ.
Alla vigilia dellโuscita di questo mio nuovo libro, โIl Secolo di Pio XIIโ, desidero anticipare al lettore lo spirito con cui รจ stato scritto e i motivi per cui dovrebbe esser letto.
In uscita il 5 dicembre, รจ una disamina su questo Papa e il suo tempo. Tempo di guerra e di guerra fredda. L’apertura degli archivi vaticani su Pio XIl ha inaugurato una nuova fase di studi di cui si iniziano a conoscere i primi frutti e specialmente le nuove prospettive, aprendosi agli studiosi e a un pubblico piรน ampio tutta la complessitร degli eventi e delle scelte compiute da uomini e istituzioni in quel problematico periodo storico. Ho scritto questo libro con passione di storico ma anche con verve di uomo. Perchรฉ la storia รจ una scienza umana, non una scienza esatta, ed essa, pur nel pieno rispetto del metodo storico, lascia spazio alla partecipazione emotiva e alla passione.
Il Secolo di Pio XII. Momenti di storia diplomatica vaticana del Novecento, Milano, Editrice Luni, 2023, 621 pp.
1. Questo libro non รจ ยซil primo resoconto completo degli eventi basato sugli archivi recentemente apertiยป. Non ho questa sicumera, sapendo molto bene che le nuove carte sul pontificato di Eugenio Pacelli, aperte agli studiosi per decisione di Papa Francesco il 2 marzo 2020, hanno inaugurato una nuova stagione di studi che sarร lunga, e di cui si sono giร visti i primi frutti (alludo, per esempio, agli schizzi offertici da Johan Ickx, ai due volumi di Maria Luisa Sergio, al volume di mons. Sergio Pagano, a quello di Giovanni Coco e allo studio di Andrea Riccardi).
Peraltro, le nuove carte hanno giร generato le prime polemiche (alludo agli studi di Hubert Wolf e di David Kertzer). So dunque molto bene che questa nuova stagione di studi su Pio XII sarร lunga e, si spera, proficua di risultati. Essa sicuramente attraverserร piรน di una generazione di storici per la mole di documenti assai piรน consistente di quella sui pontificati precedenti.
2. Sfatato il mito del โlibro definitivoโ, il volume ne sfata diversi altri: primi fra i quali il mito del ยซPapa di Hitlerยป e quello del ยซVicario di Cristoยป indifferente alla Shoah. Pio XII non fu tutto questo, come acclarato giร prima dellโapertura dei nuovi archivi.
3. Questo libro รจ il portato di una scelta tendenzialmente cronologica di temi diplomatici importanti riguardanti il pontificato di Pio XII. Le scelte sono sostanzialmente frutto di quella mia personale curiositร che a volte mi fa accovacciare sui documenti con la curiosa placiditร del mio gatto che invade la tastiera del laptop.
Se dovessi dare una definizione del libro che avrete davanti, direi che si tratta di un libro accademico scritto anche per chi non lo รจ. Le note sono state pensate come approfondimento critico di un testo che ho cercato, nella misura del possibile, di rendere aperto alla comprensione anche dei non addetti ai lavori.
4. Senza spoilerare troppo, vado ora a parlare di qualcosa che potrebbe destare lโinteresse del lettore.
Interesserร , per esempio sapere, che la prima enciclica di Pio XII, la โSummi Pontificatusโ del 20 ottobre 1939, entrรฒ nei lavori della Societร delle Nazioni subito dopo la sua pubblicazione. Il Consiglio ginevrino, infatti, ne adottรฒ i principi come modello di cooperazione e di coesistenza fra le Nazioni.
5. Il capitolo ยซGentlemenโs Unagreement. Storia della “trattativa segreta” fra Hitler e Pio XIIยป ridiscute una delle principali tesi proposte nel 2022 da David Kertzer nel suo libro โUn Papa in guerraโ. Come qualcuno saprร , questo libro รจ stato vivacemente discusso da me in un lungo editoriale apparso sullโยซOsservatore Romanoยป, generando una risposta di Kertzer su ยซLa Repubblicaยป e una mia replica a lui il giorno dopo, sempre sul quotidiano โliberalโ, cui seguรฌ, sempre su ยซRepubblicaยป, un intervento di Corrado Augias, non ho capii bene a che titolo, piuttosto critico verso le mie considerazioni.
Quelle giร note trattative della Santa Sede con la Germania, in “L’Osservatore Romano, 20 giugno 2022.
La replica: “Caro Kertzer, su Pio XII e il nazismo nelle tue tesi troppe omissioni”, in “Repubblica”, 22 giugno 2023
Detto in breve, non esiste alcuna trattativa politica segreta tra Pio XII e Hitler, addirittura auspicata dal Papa. Ho ripreso la storia narrata da Kertzer per dimostrare quale fosse il vero intento della Germania nazista, cui Pio XII si oppose nettamente; il che determinรฒ il ยซfallimento di successoยป della visita del ministro degli esteri nazista von Ribbentrop in Vaticano.
6. Due capitoli del libro, molto ben documentati, sono dedicati a un caso davvero assai delicato: quello sul ruolo del vescovo della diocesi slovacca di Spiลก, monsignor Vojtaลกลกรกk, nella deportazione degli ebrei slovacchi, e sulle mie inevitabili conclusioni: quel vescovo (anche come vicepresidente del Consiglio di Stato slovacco, organo collaborazionista che aveva esautorato la Dieta, ossia il parlamento slovacco) fu debole, remissivo e passivo innanzi alla decisione del 25 marzo 1942, adottata proprio dal Consiglio di Stato, di deportare tutti gli ebrei slovacchi ad Auschwitz e a Birkenau. La questione รจ molto delicata. Mi ci sono soffermato a lungo nel libro perchรฉ รจ in corso una causa di beatificazione di mons. Vojtaลกลกรกk che, come storico e alla luce della nuova documentazione, a mio personale avviso dovrebbe essere fermata, per le ragioni che spiego approfonditamente nel libro.
Anticipo che questi due capitoli, intitolati โBuio slovaccoโ e โUna Slovacchia provvisoriaโ, rispettivamente dedicati al periodo bellico e postbellico, mi hanno procurato qualche malumore nei fautori della beatificazione di Vojtaลกลกรกk, venutine a conoscenza. Dal mio modesto punto di vista, mi limito ad osservare che uno non merita la beatificazione solo per ciรฒ che ha sofferto sotto un regime comunista, e prescindendo da ciรฒ che ha egli fatto (o non ha fatto) sotto altri regimiโฆ
7. Un capitolo lunghissimo e importante, basato sui nuovi documenti vaticani (ma non soloโฆ), รจ dedicato al razzismo in Croazia e al ruolo della Santa Sede nelle vicende di quella nazione. Detto molto in breve, la storia di mons. Alojzije Viktor Stepinac, arcivescovo di Zagabria , va completamente riscritta dato che egli fu uno dei piรน importanti contatti fra il Gran Rabbinato croato e la Santa Sede per la salvezza degli ebrei. Questo dicono le carte. Diversamente non si capirebbe come mai uno dei piรน grandi fautori della nomina di Stepinac a โGiusto tra le Nazioniโ sia stato proprio colui che allโepoca dei fatti era il Segretario particolare del Gran Rabbino di Zagabria (altra testimone diretta รจ una studiosa anche lei nominata โGiustoโ da Yad Vashem). I documenti ora disponibili spiegano molti snodi su cui gli studiosi non avevano potuto prima soffermarsi.
8. Il lettore troverร ovviamente in questo libro anche un capitolo sul โsabato neroโ di Roma (16 ottobre 1943) e poi un denso capitolo sul famoso โcaso Finalyโ. Ci sono tuttavia altre cose in cui in sono imbattuto e che vorrei qui condividere.
9. Un capitolo riguarda โIl Vaticano visto da Norimbergaโ. Narro che la prima apertura delle carte vaticane non avvenne negli anni Sessanta con la serie โActes et Documentsโ, bensรฌ a metร degli anni Quaranta, proprio in occasione del processo ai maggiori criminali di guerra nazisti, celebrato per legge del contrappasso nella cittร che diede i โnataliโ al partito nazista e alle leggi antisemite.
10. Un altro capitolo sโintitola ยซIl Vaticano? Un museo da dieci lireยป. Questo il costo del biglietto dโingresso che i nazisti avrebbero fatto pagare per visitare quel โmuseoโ dโOltretevere, una volta vinta la guerra. La storia era giร nota dai documenti editi, ma le nuove carte aggiungono sale e pepe a questa vera e propria crisi tra il Vaticano e i diplomatici nazisti, che si credevano padroni di Roma. Appendice: uno di questi personaggi (diplomatico della โscuola nazistaโ di Ribbentrop!) potรฉ far bellamente ritorno in Italia dopo la guerra, accreditato come ministro plenipotenziario dellโAmbasciata tedesco-occidentale presso il Quirinale!
11. Un altro capitolo del libro sโintitola ยซUnโappendice di carte sciolteยป. Carte sciolte sono quelle carte apparentemente sciolte dai dossier originali, ritrovate disperse fra altre carte, e che trattano svariati e curiosi casi.
Ho scritto questo capitolo per i lettori piรน giovani, magari giร appassionati di Storia, per svelar loro che quando uno va negli archivi per studiare un tema, nello sfogliare le carte tanti altri se ne presentano ai suoi occhi, in un continuo โpop-upโ di storie che si aprono allโinteresse del ricercatore.
Come esempi cito la questione dei lasciapassare e dellโextraterritorialitร vaticana nella Roma nazista; o storie come quella di un confinato a Ventotene; o come lโappassionante storia veneziana di un โfalsario di battesimiโ.
12. Mi ha dato molto gusto poi scrivere un capitolo che ho intitolato ยซTra Casa Savoia e il Cremlino. Storie di pacifisti nelle carte vaticaneยป. Vi sono contenute le sorprendenti storie del ยซmonarca del Divino Amoreยป (Umberto II di Savoia), dei ยซmonarchici di Botteghe Oscureยป, la storia di ยซMosca in Vaticanoยป e quella di ยซunโanima redenta da Cristoยป, ossia lโยซindimenticabile Stalinยป.
Pur nelle sue corpose 624 pagine, questo volume, lo ripeto, non รจ il libro definitivo su Pio XII. Ovviamente le mie ricerche stanno continuando; e un altro volume, anche se su un tema diverso, รจ in uscita. Ma certamente โIl Secolo di Pio XII” offre molti stimoli a ricerche successive che, anche per semplici ragioni anagrafiche, saranno i piรน giovani a proseguire.
Per la complessitร e quantitร di carte esistenti, per il tempo che sarร necessario a studiarle tutte, sono infatti del tutto sicuro che molti dei futuri autorevoli storici del Vaticano di Pio XII, mentre ora vi scrivo, siedono ancora sui banchi di scuola.
ยฉ Matteo Luigi Napolitano, 2023
Tutti i diritti riservati. Tutti i contenuti pubblicati in questo articolo sono protetti da copyright e non possono, nรฉ in tutto nรฉ in parte, in qualsiasi forma o tramite qualsiasi mezzo, essere utilizzati, modificati, copiati, pubblicati o riprodotti senza il consenso scritto dellโAutore e la citazione della fonte.
Il SECOLO DI PIO XII
Momenti di storia diplomatica vaticana del Novecento. Dal 5 dicembre in tutte le edicole.
Matteo Luigi Napolitano
Share the post
Goditi l'accesso digitale illimitato
Puoi leggere in anteprima alcuni contenuti selezionati ed i nostri approfondimenti storici soltanto effettuando lโiscrizione a REPORT NOVECENTO.
Alla vigilia dellโuscita di questo mio nuovo libro, โIl Secolo di Pio XIIโ, desidero anticipare al lettore lo spirito con cui รจ stato scritto e i motivi per cui dovrebbe esser letto.
In uscita il 5 dicembre, รจ una disamina su questo Papa e il suo tempo. Tempo di guerra e di guerra fredda.
L’apertura degli archivi vaticani su Pio XIl ha inaugurato una nuova fase di studi di cui si iniziano a conoscere i primi frutti e specialmente le nuove prospettive, aprendosi agli studiosi e a un pubblico piรน ampio tutta la complessitร degli eventi e delle scelte compiute da uomini e istituzioni in quel problematico periodo storico.
Ho scritto questo libro con passione di storico ma anche con verve di uomo. Perchรฉ la storia รจ una scienza umana, non una scienza esatta, ed essa, pur nel pieno rispetto del metodo storico, lascia spazio alla partecipazione emotiva e alla passione.
1. Questo libro non รจ ยซil primo resoconto completo degli eventi basato sugli archivi recentemente apertiยป. Non ho questa sicumera, sapendo molto bene che le nuove carte sul pontificato di Eugenio Pacelli, aperte agli studiosi per decisione di Papa Francesco il 2 marzo 2020, hanno inaugurato una nuova stagione di studi che sarร lunga, e di cui si sono giร visti i primi frutti (alludo, per esempio, agli schizzi offertici da Johan Ickx, ai due volumi di Maria Luisa Sergio, al volume di mons. Sergio Pagano, a quello di Giovanni Coco e allo studio di Andrea Riccardi).
Peraltro, le nuove carte hanno giร generato le prime polemiche (alludo agli studi di Hubert Wolf e di David Kertzer). So dunque molto bene che questa nuova stagione di studi su Pio XII sarร lunga e, si spera, proficua di risultati. Essa sicuramente attraverserร piรน di una generazione di storici per la mole di documenti assai piรน consistente di quella sui pontificati precedenti.
2. Sfatato il mito del โlibro definitivoโ, il volume ne sfata diversi altri: primi fra i quali il mito del ยซPapa di Hitlerยป e quello del ยซVicario di Cristoยป indifferente alla Shoah. Pio XII non fu tutto questo, come acclarato giร prima dellโapertura dei nuovi archivi.
3. Questo libro รจ il portato di una scelta tendenzialmente cronologica di temi diplomatici importanti riguardanti il pontificato di Pio XII. Le scelte sono sostanzialmente frutto di quella mia personale curiositร che a volte mi fa accovacciare sui documenti con la curiosa placiditร del mio gatto che invade la tastiera del laptop.
Se dovessi dare una definizione del libro che avrete davanti, direi che si tratta di un libro accademico scritto anche per chi non lo รจ. Le note sono state pensate come approfondimento critico di un testo che ho cercato, nella misura del possibile, di rendere aperto alla comprensione anche dei non addetti ai lavori.
4. Senza spoilerare troppo, vado ora a parlare di qualcosa che potrebbe destare lโinteresse del lettore.
Interesserร , per esempio sapere, che la prima enciclica di Pio XII, la โSummi Pontificatusโ del 20 ottobre 1939, entrรฒ nei lavori della Societร delle Nazioni subito dopo la sua pubblicazione. Il Consiglio ginevrino, infatti, ne adottรฒ i principi come modello di cooperazione e di coesistenza fra le Nazioni.
5. Il capitolo ยซGentlemenโs Unagreement. Storia della “trattativa segreta” fra Hitler e Pio XIIยป ridiscute una delle principali tesi proposte nel 2022 da David Kertzer nel suo libro โUn Papa in guerraโ. Come qualcuno saprร , questo libro รจ stato vivacemente discusso da me in un lungo editoriale apparso sullโยซOsservatore Romanoยป, generando una risposta di Kertzer su ยซLa Repubblicaยป e una mia replica a lui il giorno dopo, sempre sul quotidiano โliberalโ, cui seguรฌ, sempre su ยซRepubblicaยป, un intervento di Corrado Augias, non ho capii bene a che titolo, piuttosto critico verso le mie considerazioni.
con la Germania, in “L’Osservatore Romano, 20 giugno 2022.
Detto in breve, non esiste alcuna trattativa politica segreta tra Pio XII e Hitler, addirittura auspicata dal Papa. Ho ripreso la storia narrata da Kertzer per dimostrare quale fosse il vero intento della Germania nazista, cui Pio XII si oppose nettamente; il che determinรฒ il ยซfallimento di successoยป della visita del ministro degli esteri nazista von Ribbentrop in Vaticano.
6. Due capitoli del libro, molto ben documentati, sono dedicati a un caso davvero assai delicato: quello sul ruolo del vescovo della diocesi slovacca di Spiลก, monsignor Vojtaลกลกรกk, nella deportazione degli ebrei slovacchi, e sulle mie inevitabili conclusioni: quel vescovo (anche come vicepresidente del Consiglio di Stato slovacco, organo collaborazionista che aveva esautorato la Dieta, ossia il parlamento slovacco) fu debole, remissivo e passivo innanzi alla decisione del 25 marzo 1942, adottata proprio dal Consiglio di Stato, di deportare tutti gli ebrei slovacchi ad Auschwitz e a Birkenau. La questione รจ molto delicata. Mi ci sono soffermato a lungo nel libro perchรฉ รจ in corso una causa di beatificazione di mons. Vojtaลกลกรกk che, come storico e alla luce della nuova documentazione, a mio personale avviso dovrebbe essere fermata, per le ragioni che spiego approfonditamente nel libro.
Anticipo che questi due capitoli, intitolati โBuio slovaccoโ e โUna Slovacchia provvisoriaโ, rispettivamente dedicati al periodo bellico e postbellico, mi hanno procurato qualche malumore nei fautori della beatificazione di Vojtaลกลกรกk, venutine a conoscenza. Dal mio modesto punto di vista, mi limito ad osservare che uno non merita la beatificazione solo per ciรฒ che ha sofferto sotto un regime comunista, e prescindendo da ciรฒ che ha egli fatto (o non ha fatto) sotto altri regimiโฆ
7. Un capitolo lunghissimo e importante, basato sui nuovi documenti vaticani (ma non soloโฆ), รจ dedicato al razzismo in Croazia e al ruolo della Santa Sede nelle vicende di quella nazione. Detto molto in breve, la storia di mons. Alojzije Viktor Stepinac, arcivescovo di Zagabria , va completamente riscritta dato che egli fu uno dei piรน importanti contatti fra il Gran Rabbinato croato e la Santa Sede per la salvezza degli ebrei. Questo dicono le carte. Diversamente non si capirebbe come mai uno dei piรน grandi fautori della nomina di Stepinac a โGiusto tra le Nazioniโ sia stato proprio colui che allโepoca dei fatti era il Segretario particolare del Gran Rabbino di Zagabria (altra testimone diretta รจ una studiosa anche lei nominata โGiustoโ da Yad Vashem). I documenti ora disponibili spiegano molti snodi su cui gli studiosi non avevano potuto prima soffermarsi.
8. Il lettore troverร ovviamente in questo libro anche un capitolo sul โsabato neroโ di Roma (16 ottobre 1943) e poi un denso capitolo sul famoso โcaso Finalyโ. Ci sono tuttavia altre cose in cui in sono imbattuto e che vorrei qui condividere.
9. Un capitolo riguarda โIl Vaticano visto da Norimbergaโ. Narro che la prima apertura delle carte vaticane non avvenne negli anni Sessanta con la serie โActes et Documentsโ, bensรฌ a metร degli anni Quaranta, proprio in occasione del processo ai maggiori criminali di guerra nazisti, celebrato per legge del contrappasso nella cittร che diede i โnataliโ al partito nazista e alle leggi antisemite.
10. Un altro capitolo sโintitola ยซIl Vaticano? Un museo da dieci lireยป. Questo il costo del biglietto dโingresso che i nazisti avrebbero fatto pagare per visitare quel โmuseoโ dโOltretevere, una volta vinta la guerra. La storia era giร nota dai documenti editi, ma le nuove carte aggiungono sale e pepe a questa vera e propria crisi tra il Vaticano e i diplomatici nazisti, che si credevano padroni di Roma. Appendice: uno di questi personaggi (diplomatico della โscuola nazistaโ di Ribbentrop!) potรฉ far bellamente ritorno in Italia dopo la guerra, accreditato come ministro plenipotenziario dellโAmbasciata tedesco-occidentale presso il Quirinale!
11. Un altro capitolo del libro sโintitola ยซUnโappendice di carte sciolteยป. Carte sciolte sono quelle carte apparentemente sciolte dai dossier originali, ritrovate disperse fra altre carte, e che trattano svariati e curiosi casi.
Ho scritto questo capitolo per i lettori piรน giovani, magari giร appassionati di Storia, per svelar loro che quando uno va negli archivi per studiare un tema, nello sfogliare le carte tanti altri se ne presentano ai suoi occhi, in un continuo โpop-upโ di storie che si aprono allโinteresse del ricercatore.
Come esempi cito la questione dei lasciapassare e dellโextraterritorialitร vaticana nella Roma nazista; o storie come quella di un confinato a Ventotene; o come lโappassionante storia veneziana di un โfalsario di battesimiโ.
12. Mi ha dato molto gusto poi scrivere un capitolo che ho intitolato ยซTra Casa Savoia e il Cremlino. Storie di pacifisti nelle carte vaticaneยป. Vi sono contenute le sorprendenti storie del ยซmonarca del Divino Amoreยป (Umberto II di Savoia), dei ยซmonarchici di Botteghe Oscureยป, la storia di ยซMosca in Vaticanoยป e quella di ยซunโanima redenta da Cristoยป, ossia lโยซindimenticabile Stalinยป.
Pur nelle sue corpose 624 pagine, questo volume, lo ripeto, non รจ il libro definitivo su Pio XII. Ovviamente le mie ricerche stanno continuando; e un altro volume, anche se su un tema diverso, รจ in uscita. Ma certamente โIl Secolo di Pio XII” offre molti stimoli a ricerche successive che, anche per semplici ragioni anagrafiche, saranno i piรน giovani a proseguire.
Per la complessitร e quantitร di carte esistenti, per il tempo che sarร necessario a studiarle tutte, sono infatti del tutto sicuro che molti dei futuri autorevoli storici del Vaticano di Pio XII, mentre ora vi scrivo, siedono ancora sui banchi di scuola.
ยฉ Matteo Luigi Napolitano, 2023
Tutti i diritti riservati. Tutti i contenuti pubblicati in questo articolo sono protetti da copyright e non possono, nรฉ in tutto nรฉ in parte, in qualsiasi forma o tramite qualsiasi mezzo, essere utilizzati, modificati, copiati, pubblicati o riprodotti senza il consenso scritto dellโAutore e la citazione della fonte.
Share the post
Iscriviti alla nostra newsletter
Le scelte degli esperti e le ricerche esclusive, nella tua casella di posta. Rimani aggiornato sulle nostre novitร !
What to read next...
L’arresto del Duce nella “Cronaca” di Don Enea Mainetti
28 Aprile 1945, morte al Duce e Claretta
โHabemus Papamโ, la storia dei Conclavi del ‘900
19 aprile 1937: il primo provvedimento fascista di “tutela della razza”
Dalla rottura dellโarco costituzionale alle elezioni del 18 aprile 1948
Scegliere il disonore e la guerra?
โMonsignore, ci vuole piรน coraggio per vivere che per morire!โ
“LA RETE SEGRETA DI PALATUCCI”, il DocuFilm