Un appello al presidente della Repubblica del sindaco di Stazzema Maurizio Verona per sbloccare l’accesso al Fondo per i ristori alle vittime delle stragi nazifasciste “perché non siamo vittime di nuovo per l’ennesima volta – si legge nella lettera inviata a Mattarella – . Per anni le stragi nazifasciste sono state dimenticate, un oblio di Stato ci sono voluti 60 anni ed oltre per avere giustizia per scrivere chi fossero i responsabili delle stragi”.
Nato a San Severo (FG) Il 3 marzo 1962, romano di adozione.
Professore Associato di Storia della Diplomazia e delle Relazioni internazionali presso l’Università degli Studi del Molise.
Delegato per le Relazioni Internazionali ed ERASMUS PLUS del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi del Molise.
Consulente parlamentare.
Delegato del Pontificio Comitato di Scienze Storiche presso l'International Commitee for the History of the Second World War, The Hague.
PARTECIPAZIONE A COMITATI SCIENTIFICI
Membro del Comitato di referaggio della “Nuova Rivista Storica” (2017 a oggi)
Membro del Comitato scientifico della collana storica delle “Edizioni dell’Orso”
Membro del Comitato scientifico della Rivista “Res Publica” della LUMSA
Delegato internazionale del Pontificio Comitato di Scienze Storiche presso l’International Committee for the History of the Second World War
Membro del CIMA (Machiavelli Inter-University Centre for Studies on the Cold War) di Firenze, dir. Ennio Di Nolfo, Leopoldo Nuti
Membro del Collegio di Dottorato del Ricerca in Innovazione e Gestione delle Risorse Pubbliche, Università degli Studi del Molise (2006 ad oggi)
Membri del Comitato Scientifico del Dictionnaire de la Diplomatie du Saint-Siège, Paris CNRF-Université de Paris IV-“Sorbonne”.
Si sa che la giustizia è lenta. Lo è ancor di più per chi ormai ha smesso di soffrire l’attesa dei burocrati. Alcuni di questi crimini attendono infatti ancora giustizia, che arriverà (se arriverà) dopo la giustizia del giudizio universale.
Per alcuni ristori agli eredi delle vittime dei crimini nazifascisti in Italia si era addirittura giunti a sentenza di primo grado, riconoscendo risarcimenti dell’ordine di un centinaio di migliaia di euro. Senonché l’Avvocatura dello Stato, invece di procedere a transazione (come pure avrebbe potuto fare se avesse inteso risarcire “al ribasso”), ha fatto opposizione.
Per esempio, l’Avvocatura Generale dello Stato ha impugnato una sentenza che risarcisce una novantenne fiorentina, la signora Mirella Lotti, figlia di una delle tredici vittime della strage di Pratale; e ha impugnato un’altra sentenza che risarcisce i nipoti del partigiano Egidio Gimignani, caduto a San Donato in Poggio per fuoco nazifascista.
L’esiguo fondo creato nel 2022 per risarcire (e ricordare) queste vittime subisce quindi una “spending review” attuata, non contrattando sulle somme da risarcire, bensì opponendosi ai risarcimenti.
In altri termini, lo Stato italiano si oppone a quel minimo di giustizia verso quelle stesse vittime di stragi che lo poi Stato periodicamente onora con lapidi e corone di fiori adorne di tricolore.
Tutti i diritti riservati. Tutti i contenuti pubblicati in questo articolo sono protetti da copyright e non possono, né in tutto né in parte, in qualsiasi forma o tramite qualsiasi mezzo, essere utilizzati, modificati, copiati, pubblicati o riprodotti senza il consenso scritto dell’Autore e la citazione della fonte.
NON OPERE DI BENE MA FIORI
Un appello al presidente della Repubblica del sindaco di Stazzema Maurizio Verona per sbloccare l’accesso al Fondo per i ristori alle vittime delle stragi nazifasciste “perché non siamo vittime di nuovo per l’ennesima volta – si legge nella lettera inviata a Mattarella – . Per anni le stragi nazifasciste sono state dimenticate, un oblio di Stato ci sono voluti 60 anni ed oltre per avere giustizia per scrivere chi fossero i responsabili delle stragi”.
Matteo Luigi Napolitano
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Quando troveranno pace le vittime delle stragi nazifasciste? Fine pena mai.
Quasi due anni fa venne istituito il Fondo per i ristori alle vittime delle stragi nazifasciste (particolarmente dolorosi i casi di Sant’Anna di Stazzema, di Pratale e di San Giovanni in Poggio).
Si sa che la giustizia è lenta. Lo è ancor di più per chi ormai ha smesso di soffrire l’attesa dei burocrati. Alcuni di questi crimini attendono infatti ancora giustizia, che arriverà (se arriverà) dopo la giustizia del giudizio universale.
Per alcuni ristori agli eredi delle vittime dei crimini nazifascisti in Italia si era addirittura giunti a sentenza di primo grado, riconoscendo risarcimenti dell’ordine di un centinaio di migliaia di euro. Senonché l’Avvocatura dello Stato, invece di procedere a transazione (come pure avrebbe potuto fare se avesse inteso risarcire “al ribasso”), ha fatto opposizione.
Per esempio, l’Avvocatura Generale dello Stato ha impugnato una sentenza che risarcisce una novantenne fiorentina, la signora Mirella Lotti, figlia di una delle tredici vittime della strage di Pratale; e ha impugnato un’altra sentenza che risarcisce i nipoti del partigiano Egidio Gimignani, caduto a San Donato in Poggio per fuoco nazifascista.
L’esiguo fondo creato nel 2022 per risarcire (e ricordare) queste vittime subisce quindi una “spending review” attuata, non contrattando sulle somme da risarcire, bensì opponendosi ai risarcimenti.
In altri termini, lo Stato italiano si oppone a quel minimo di giustizia verso quelle stesse vittime di stragi che lo poi Stato periodicamente onora con lapidi e corone di fiori adorne di tricolore.
© Matteo Luigi Napolitano, 2023
Tutti i diritti riservati. Tutti i contenuti pubblicati in questo articolo sono protetti da copyright e non possono, né in tutto né in parte, in qualsiasi forma o tramite qualsiasi mezzo, essere utilizzati, modificati, copiati, pubblicati o riprodotti senza il consenso scritto dell’Autore e la citazione della fonte.
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