Hitler invece ne colse la sua forza eterna “Questa canzone sopravviverà a tutti noi”. confidò a Rudolf Schmundt, ascoltandola trasmessa dalle onde medie di Radio Belgrado. Questo e tanto altro nel nuovo libro di Enzo Antonio Cicchino.
Enzo Antonio Cicchino è nato a Isernia nel 1956. Allievo di Mario Benvenuti a Pisa. Assistente alla regia di Paolo e Vittorio Taviani e di Valentino Orsini. Documentarista, autore e conduttore televisivo di numerosi programmi di Storia. Fondatore ed Editor di "Erodoto TV".
Ha lavorato otto anni a “Mixer” e venti a “La Grande Storia” di Rai3. Ha raccontato in video numerosi episodi inerenti il fascismo, la Creazione dell'Impero, Tracce dell'Architettura del Ventennio, Città Nuove sulle città di fondazione. Propaganda e Giovinezza sull'educazione e la cultura del Ventennio. Ed ancora ha narrato i molti segreti di Mussolini, tra cui quelli di la Marcia su Roma, Attentati, Misteri della morte, Trafugamento della salma.
Nel 1995 ha creato il sito www.larchivio.com.
Ha pubblicato un romanzo La Fonte di Mazzacane, un libro di racconti Centocelle di Nani; una trilogia per il teatro Prima dello specchio, editore La Rondine.
Con Mursia ha pubblicato Il Duce attraverso il Luce (2010), Caccia all'oro nazista (2011), Correva l'anno della vendetta (2013), Il Carteggio (2016). Gerarchi (2019) più altri volumi di Storia con altri editori, tra questi Invasioni - MnM (2017).
L‘umanità fu sorpresa da quelle note. Steinbeck la definì
La più bella canzone d’amore. E la sola cosa che i nazisti avessero donato al mondo”.
Steinbeck
Dwight D. Eisenhower, a sua volta, aggiunse:
È una musica gentile che riempie di gioia l’intera umanità.
Dwight D. Eisenhower
Hitler invece ne colse la sua forza eterna “Questa canzone sopravviverà a tutti noi”. confidò a Rudolf Schmundt, ascoltandola trasmessa dalle onde medie di Radio Belgrado. …So woll’n wir uns da wieder seh’n /Bei der Laterne wollen wir steh’n/ Wie einst Lili Marleen,/ Wie einst Lili Marleen.
Non solo canzone, Lilì Marleen è stata una delle più complesse armi di propaganda nella Seconda Guerra Mondiale. Incisa su milioni di dischi e studiata in ogni respiro, in ogni nota, in ogni parola come un corpo su tavolo anatomico.
A renderla così unica però non sono stati né l’industria discografica né i guru della comunicazione bensì i soldati al fronte che morivano, cantandola sotto il fuoco dei cannoni. È la canzone che ha accompagnato i morti. Laterne il grembo consolatore di madri e mo-gli, di amanti e femmine, di lacrime e dolore, sesso. …Unsere beide Schatten/ Sah’n wie einer aus/ Daß wir so lieb uns hatten/ Das sah man gleich daraus…
Lemmi che sarebbero rimasti solo poesia se non avessero incontrato un pianoforte, delle mani di angelo e una voce che gli dessero alchimia. Und alle Leute soll’n es seh’n/ Wenn wir bei der Laterne steh’n/ Wie einst Lili Marleen,/ Wie einst Lili Marleen…”
IL SEGRETO DI LILI’ MARLEEN
LA CANZONE PIU’ AMATA DA ROMMEL
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