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L’eccidio dei Limmari, per non dimenticare…

A Pietransieri, una frazione di Roccaraso, alla contrada Lìmmari, il 21 novembre 1943, non lontano dalla linea Gustav, si consumò un terribile eccidio ad opera dei nazisti che trucidarono ben 125 persone. Fra di loro vi erano anche 37 erano bambini tra 0 e 11 anni (uno, Gianfranco Guido, aveva appena un mese), 5 bambini tra 12 e 16 anni, 52 adulti tra 17 e 55 anni, e 31 maggiori di 55 anni. A 75 anni di distanza, il Tribunale di Sulmona ha dichiarato la Germania, quale successore del Terzo Reich, colpevole dell’eccidio.

Giovanni Preziosi

Giovanni Preziosi

Giovanni Preziosi nasce 54 anni fa a Torre del Greco, in provincia di Napoli, da genitori irpini. Trascorre la sua infanzia ad Avellino prima di intraprendere gli studi universitari presso l’Università degli Studi di Salerno dove si laurea in Scienze Politiche discutendo una tesi in Storia Contemporanea. Nel corso di questi anni ha coltivato varie passioni, tra cui quella per il giornalismo, divenendo una delle firme più apprezzate delle pagine culturali di alcune prestigiose testate quali: “L’Osservatore Romano”, “Vatican Insider-La Stampa”, “Zenit”, “Il Popolo della Campania”, “Cronache Meridionali”. Ha recensito anche alcuni volumi per “La Civiltà Cattolica”. Inoltre, dal 2013, è anche condirettore della Rivista telematica di Storia, Pensiero e Cultura del Cristianesimo “Christianitas” e responsabile della sezione relativa all’età contemporanea. Recentemente ha fondato anche il sito di analisi ed approfondimento storico "The History Files”. Ha insegnato Storia Contemporanea al Master di II° livello in “Scienze della Cultura e della Religione” organizzato dal Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre. Fin dalla sua laurea i suoi interessi scientifici si sono concentrati sui problemi socio-politici che hanno caratterizzato il secondo conflitto mondiale, con particolare riguardo a quel filone storiografico relativo all’opera di assistenza e ospitalità negli ambienti ecclesiastici ad opera di tanti religiosi e religiose a beneficio dei perseguitati di qualsiasi fede religiosa o colore politico. Ha compiuto, pertanto, importanti studi su tale argomento avviando una serie di ricerche i cui risultati sono confluiti nel volume “Sulle tracce dei fascisti in fuga. La vera storia degli uomini del duce durante i loro anni di clandestinità” (Walter Pellecchia Editore, 2006); “L’affaire Palatucci. “Giusto” o collaborazionista dei nazisti? Un dettagliato reportage tra storia e cronaca alla luce dei documenti e delle testimonianze dei sopravvissuti” (Edizioni Comitato Palatucci di Campagna, 2015), “Il rifugio segreto dei gerarchi: Storia e documenti delle reti per l'espatrio clandestino dei fascisti” (CreateSpace Independent Publishing Platform, 23 febbraio 2017) e “La rete segreta di Palatucci. Fatti, retroscena, testimonianze e documenti inediti che smentiscono l’accusa di collaborazionismo con i nazisti” (SECONDA EDIZIONE - Independent Publishing, maggio 2022) nonché in altri svariati articoli pubblicati su giornali di rilievo nazionale.
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Eccidio dei Limmari – 4: il giorno della strage

Ogni anno, il 21 novembre, a Pietransieri, piccola frazione di Roccaraso in provincia dell’Aquila, si svolge una fiaccolata della memoria che ripercorre i luoghi dell’eccidio perpetrato settantasei anni fa nei boschi dei Limmari da un manipolo di soldati tedeschi agli ordini del maggiore Wolf Werner Graf von der Schulenburg. In quella circostanza persero la vita 125 innocenti, tra cui sessanta donne e trentaquattro bambini, uccisi perché sospettati di favoreggiamento verso i partigiani che gravitavano nella zona. Nell’ambito degli eventi bellici che caratterizzarono l’occupazione tedesca in Italia durante la Seconda guerra mondiale, si annovera l’eccidio di Pietransieri, che rappresenta uno degli episodi più cruenti delle rappresaglie naziste perpetrate contro la popolazione civile sul suolo italiano.

Pietransieri

Nel tardo autunno del 1943, in seguito all’armistizio dell’8 settembre e alla conseguente occupazione tedesca, le forze naziste intensificarono le operazioni di controllo del territorio. In questo quadro si inserisce l’ordine di sfollamento del Comune di Roccaraso, in Abruzzo, emanato nel novembre dello stesso anno. Tale disposizione mirava a privare i partigiani del supporto logistico della popolazione locale e a garantire il controllo militare dell’area. Gli abitanti della frazione di Pietransieri, dimostrando un notevole spirito di resistenza, decisero di non ottemperare all’ordine di sfollamento. Pur abbandonando le proprie abitazioni, scelsero di rimanere nella zona, rifugiandosi in quattro casolari rurali: D’Aloisio, Macerelli, Di Virgilio e D’Amico. Questi edifici, disposti secondo una configurazione quasi rettangolare, divennero l’ultimo baluardo di una comunità che rifiutava di piegarsi alle imposizioni dell’occupante.

Il primo segnale della tragedia imminente si manifestò il 12 novembre 1943, con la morte di Barbara Oddis, un’anziana donna paralizzata che perì nell’incendio della propria abitazione, impossibilitata a fuggire a causa delle sue precarie condizioni di salute. Questo evento funesto era, in realtà, il presagio della spirale di violenza che avrebbe colpito la comunità nei giorni successivi.

Tra il 12 e il 20 novembre, infatti, si verificarono una serie di scontri a fuoco ed esecuzioni sommarie che portarono alla morte di 17 abitanti di Pietransieri. Questi episodi, pur nella loro gravità, non lasciavano presagire l’orrore che si sarebbe consumato il 21 novembre.

L’apice della tragedia si consumò la domenica del 21 novembre 1943, alle prime luci dell’alba, per la precisione verso le 8 di mattina, allorché una pattuglia composta da 5-6 soldati tedeschi, equipaggiata anche con esplosivi trasportati a dorso di mulo, iniziò la sua marcia di morte. L’operazione, che si configura come un vero e proprio crimine di guerra, fu condotta con freddezza e metodicità: nel casolare D’Aloisio i militari trucidarono 5 persone, principalmente anziani e malati impossibilitati alla fuga, nel casolare Macerelli persero la vita 15 civili, mentre il bilancio salì a 30 vittime in quello del Di Virgilio. La strage più efferata si consumò nel casolare D’Amico, dove fu impiegato anche materiale esplosivo che causò la morte delle persone rifugiate fuggite dagli altri casolari. Dopo aver intimato nuovamente l’evacuazione verso Sulmona, i soldati aprirono il fuoco indiscriminatamente e fecero esplodere una mina, causando un massacro di proporzioni inimmaginabili.

In questo inferno, solo due bambini di sette anni, Virginia Macerelli e Flavio De Matteis, sopravvissero inizialmente. Virginia, protetta dal corpo della madre Eleonora Bernolfi, fu tratta in salvo il giorno successivo dalla nonna, Laura Calabrese. Flavio, gravemente ferito, morì poco dopo, per mancanza di soccorsi, vittima dell’indifferenza e della crudeltà umana.

Il bilancio finale di questa tragedia fu di 125 vittime civili, di cui 107 riconducibili all’azione principale del 21 novembre e 18 ai giorni immediatamente antecedenti. Di questi 125 civili deceduti 37 erano bambini tra 0 e 11 anni, 5 bambini tra 12 e 16 anni, 52 adulti tra 17 e 55 anni, 31 più di 55 anni.

ELENCO DELLE VITTIME DELL’ECCIDIO DI PIETRANSIERI

N. Cognome e Nome – Paternità – Maternità – Nascita – Età – Luogo e data della morte – Causa

1. Di Padova Alfredo, di Girolamo e di Di Battista Palmarosa, 10.7.1921, 22, Contrada 

“Andelesche”, 16.11.1943, Fucilazione 

2. Guido Antonio, fu Salomone e di Ciccarelli Adele, 13.3.1908, 35, Contrada “Andelesche”, 16.11.1943,

Fucilazione.

3. Guido Vincenzo, fu Salomone e di Ciccarelli Adele, 14.11.1902, 41, Contrada “Andelesche”, 16.11.1943,

Fucilazione.

4. Macerelli Alfonso, di Carmine e di Bernolfi Eleonora, 3.4.1923, 20, Contrada “Andelesche”,

16.11.1943, Fucilazione.

5. Macerelli Lorenzo, fu Nicola e fu Di Padova Sabina, 2.2.1912, 31, Contrada “Andelesche”, 16.11.1943,

Fucilazione.

6. Macerelli Sinibaldo, di Carmine e fu Bernolfi Eleonora, 4.7.1925, 18, Contrada “Pantano”, 16.11.1943,

Fucilazione.

7. Oddis Arnaldo, di Evaristo e di Oddis Dina, 11.2.1928, 15, Contrada “Andeleschi”, 16.11.1943,

Fucilazione.

8. Amorosi Edilia, di Gustavo e di + Di Cristofaro Camilla, 11.1.1907, 36, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

9. Bernolfi Eleonora, fu Basilio e fu Tristani Elena, 11.10.1895, 48, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

10. Bucci Adalgisa, di Vittorino  e + Di Cristofaro Anna, 16.10.1934, 9, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

11. Bucci Elisabetta, di Vittorino e + Di Cristofaro Anna, 28.1.1942, 1, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

12. Bucci Maria, fu Nicola e fu Frabotta Domenica, 25.3.1866, 77, Contrada “Difesa”, 21.11.1943,

Fucilazione.

13. Bucci Nicola Raffaele, di Vittorino e + Di Cristofaro Anna, 18.9.1937, 6, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Inedia

14. Cardarelli Ermita, fu Gioacchino e fu Cicone Rosaria, 20.10.1899, 44, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

15. Carnevale Felicia, fu Emidio e fu D’Aloisio Angela, 23.4.1876, 67, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

16. Cicone Bartolomeo, fu Sisto e fu Amorosi Margherita, 29.5.1855, 88, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

17. Cicone Domenica Carminia, fu Giuseppe e fu Cordisco Laura, 16.7.1881, 62, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

18. Cicone Lidia, di Cristoforo e di Macerelli Domenica, 4.3.1915, 28, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

19. Cocco Ubaldo Rodrigo, di Costantino e + Cardarelli Ermita, 2.1.1921, 22, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Sparo

20. Corvisco Domenico, fu Ermete e fu Macerelli Temeranda, 24.4.1876, 67, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

21. Corvisco Gilardina, + Domenico e + Di Virgilio Allegranza, 16.12.1921, 22, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

22. Corvisco Giovina, di Diogino Ciro e + Macerelli Anna, 12.12.1930, 13, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

23. Corvisco Maria, fu Simplicio e di Corvisco Bambina, 3.7.1915, 28, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Mina

24. Corvisco Pasqua, fu Angelo e fu Delle Donne Dorinda, 5.4.1885, 58, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

25. D’Aloisio Ezio, di Pasquale e + Di Battista Rosaria, 12.10.1942, 1, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

26. D’Aloisio Giovanni, fu Pasquale e fu D’Onofrio Domenica, 29.12.1874, 69, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

27. D’Aloisio Maria G., + Giovanni e + Carnevale Felicia, 18.3.1907, 36, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

28. D’Aloisio Silvia, di Pasquale e + Di Battista Rosaria, 14.5.1938, 5, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

29. D’Amico Consolina, di Rocco e + Di Cristofaro Rosa, 28.8.1930, 13, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

30. D’Amico Emilia, fu Michele e fu Oddis Maria, 31.7.1867, 76, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

31. D’Amico Gaetana, fu Michele e fu Oddis Maria, 1.10.1864, 79, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

32. D’Amico Irlanda, di Rocco e fu Di Cristofaro Rosa, 10.5.1922, 21, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

33. D’Amico Olimpia Rosa, fu Rocco e fu Panzera Settimia, 3.2.1867, 76, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

34. D’Amico Teodolinda, di Rocco e fu Di Cristofaro Rosa, 14.1.1925, 18, Contrada “Limmari” 21.11.1943,

Fucilazione.

35. Del Vecchio Maria Giuseppa, fu Giuseppe e fu Del Vecchio Elisabetta, 2.7.1894, 49, Contrada

“Limmari”, 21.11.1943, Fucilazione.

36. Del Vecchio Pasqua, fu Giuseppe e fu Del Vecchio Elisabetta, 2.7.1894, 49, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

37. Di Battista Eutinio, di Carmine e + Di Cristofaro Edorista, 8.4.1935, 8, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

38. Di Battista Filippa, fu Marco e fu Di Cristofaro Virgilia, 18.2.1892, 51, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

39. Di Battista Francesco, fu Geremia e fu Colaianni Nerina, 23.1.1875, 68, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

40. Di Battista Livia, di Carmine e + Di Cristofaro Edorista, 1.3.1932, 11, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

41. Di Battista Rosaria, fu Nicola e + Di Virgilio Biondina, 3.10.1915, 28, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

42. Di Cristofaro Achille, fu Gabriele e fu Amorosi Filomena, 24.10.1892, 51, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

43. Di Cristofaro Edorista, fu Raffaele e + Cicone Domenica, 27.4.1909, 34, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

44. Di Cristofaro Angiola, fu Achille e fu Oddis Edvige, 18.10.1921, 22, Contrada “Valle” 21.11.1943,

Fucilazione.

45. Di Cristofaro Anna, fu Raffaele e + Cicone Domenica, 9.9.1913, 30, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

46. Di Cristofaro Camilla, fu Gabriele e fu Amorosi Filomena, 7.10.1877, 66, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

47. Di Cristofaro Clelia, fu Bernardo e fu Cicone Maria, 15.3.1915, 28, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

48. Di Cristofaro Clerina, fu Nunzio e fu Del Vecchio Antonia, 1.10.1885, 58, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

49. Di Cristofaro Maria, fu Girolamo e fu Di Gregorio Domenica, 14.12.1899, 44, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

50. Di Cristofaro Marisa, di Idilio e + Di Gregorio Carmina, 31.10.1936, 7, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

51. Di Cristofaro Rosa, fu Girolamo e fu Di Gregorio Domenica, 15.4.1906, 37, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

52. Di Cristofaro Rosa, fu Nunzio e fu Del Vecchio Antonia, 3.9.1887, 56, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

53. Di Cristofaro Raffaele, di Idilio e + Di Gregorio Carmina, 27.7.1938, 5, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

54. Di Cristofaro Pierina, fu Girolamo e fu Di Gregorio Domenica, 17.9.1902, 41, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

55. Di Florio Antonio, fu Annibale e fu Contini Prudenzia, 1.4.1905, 38, Contrada “Vallocchie”,

21.11.1943, Fucilazione.

56. Di Gregorio Agata, fu Paolo e fu Di Cristofaro Isabella, 28.5.1880, 63, Contrada “Limmari”, 21.11.1943

Fucilazione.

57. Di Gregorio Carmina, fu Raffaele e fu Di Battista Rosa, 2.3.1910, 33, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

58. Di Gregorio Tommaso, fu Carmine e fu Oddis Maria, 24.4.1887, 56, Contrada “Vallocchie”,

21.11.1943, Fucilazione.

59. Di Matteo Costanza, fu Domenico e fu Corvisco Solidea, 17.3.1878, 65, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

60. Di Matteo Clorinda, fu Carmine e fu Di Matteo Rosaria, 19.9.1922, 21, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

61. Di Matteo Francesco, di Bartolomeo e + Di Cristofaro Rosa, 16.2.1937, 6, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

62. Di Matteo Flavio, di Bartolomeo e + Di Cristofaro Pasqualina, 26.7.1934, 9, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

63. Di Matteo Rosaria, fu Nicolangelo e fu Amorosi Maria, 9.2.1895, 48, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

64. Di Padova Agnese, fu Antonio e + Tristani Edia, 11.3.1935, 8, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

65. Di Padova Elvira, fu Antonio e + Tristani Edia, 21.9.1936, 7, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

66. Di Padova Sabina, fu Federico e fu Tristani Laura, 5.1.1877, 66, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

67. Di Sante Domenico, fu Sebastiano e fu Macerelli Floresina, 1.5.1931, 12, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

68. Di Sante Ernestina, fu Sebastiano e fu Macerelli Floresina, 7.11.1926, 17, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

69. Di Sante Irma, fu Sebastiano e fu Macerelli Floresina, 27.3.1925, 18, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

70. Di Sante Stefania, fu Sebastiano e fu Macerelli Floresina, 11.6.1921, 22, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

71. Di Virgilio Allegranza, fu Samuele e di Oddis Maria, 19.12.1883, 60, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

72. Di Virgilio Biondina, fu Ferdinando e fu Oddis Concetta, 15.1.1887, 56, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

73. Di Virgilio Ermilda, fu Liborio e fu Scoppitti Rosa, 11.3.1878, 65, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

74. Di Virgilio Santa Filomena, fu Gaetano e fu Di Vitto Vincenza, 2.11.1877, 66, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

75. Guido Gianfranco, fu Vincenzo e fu Oddis Annaviglia, 14.4.1942, 1, Contrada “Limmari”, 21.11.1943

Fucilazione.

76. Guido Sandro, fu Vincenzo e fu Oddis Annaviglia, 6.10.1935, 8, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

77. Guido Sara, fu Vincenzo e fu Oddis Annaviglia, 5.3.1938, 5, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

78. Iarussi Anna, + Costantino e di Pantalone Desiderata, 3.1.1933, 10, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

79. Iarussi Antonia, + Costantino e di Pantalone Desiderata, 12.11.1931, 12, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

80. Iarussi Costantino, di Angelo e di Freda Annamaria, 6.10.1906, 37, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

81. Iarussi Giuliana, fu Costantino e di Pantalone Desiderata, 21.1.1936, 7, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

82. Iarussi Giancarlo, fu Costantino e di Pantalone Desiderata, 14.8.1943, mesi 3, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

83. Iarussi Mirella, fu Costantino e di Pantalone Desiderata, 3.1.1942, 1, Contrada “Limmari” 21.11.1943,

Fucilazione.

84. Iarussi Romolo, fu Costantino e di Pantalone Desiderata, 16.4.1940, 3, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

85. Iarussi Ugo, fu Costantino e di Pantalone Desiderata, 1.4.1937, 6, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

86. Iarussi Wanda, fu Costantino e di Pantalone Desiderata, 4.11.1932, 11, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

87. Macerelli Anna, fu Fabiano e di Calabrese Laura, 4.5.1907, 36, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

88. Macerelli Arnaldino, di Carmine e + Bernolfi Eleonora, 14.5.1933, 10, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

89. Macerelli Assunta, fu Lorenzo e + Macerelli Maria, 16.8.1939, 4, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

90. Macerelli Domenica, fu Saturno e fu Tristani Maria, 1.8.1887, 56, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

91. Macerelli Elisabetta, di Antonio e + Pasquarelli Fiorentina, 27.9.1931, 12, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

92. Macerelli Erasmo, di Antonioe e + Pasquarelli Fiorentina, 23.5.1934, 9, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

93. Macerelli Errico, fu Sabatino e fu Colangelo Maria, 23.3.1879, 64, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

94. Macerelli Ettore, di Carmine e fu Bernolfi Eleonora, 26.6.1929, 14, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

95. Macerelli Floresina, di Giuseppe e fu Bucci Maria, 21.2.1900, 43, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

96. Macerelli Gerardo, di Rolando e + Pasquarelli Celestina, 7.1.1941, 2, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

97. Macerelli Giuseppe, fu Cataldo e fu Di Virgilio Lunalba, 19.3.1860, 83, Contrada “Difesa”, 21.11.1943,

Fucilazione.

98. Macerelli Maria, di Carmine e + Bernolfi Eleonora, 15.3.1927, 17, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

99. Macerelli Maria, fu Pietro e fu D’Amico Rosa, 24.1.1905, 38, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

100. Macerelli Matilde, di Titolivio e + Amorosi Edilia, 1.8.1938, 5, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

101. Macerelli Pietro, fu Domenico e fu Di Martino Maria, 19.5.1867, 76, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

102. Macerelli Romana, di Dante e + D’Aloisio Maria, 7.3.1938, 5, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

103. Macerelli Rosalia, fu Lorenzo e + Macerelli Maria, 7.9.1934, 9, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

104. Macerelli Stefano, fu Gaspare e fu Di Padova Angelica, 6.9.1882, 61, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

105. Macerelli Valentina, fu Lorenzo e  fu Macerelli Maria, 25.2.1937, 6, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

106. Oddis Annaviglia, fu Marco e fu Di Gregorio Sabatina, 24.6.1908, 35, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

107. Oddis Barbara, di Valentino e di Di Matteo Almerinda, 6.3.1863, 80, Contrada “Limmari” 12.11.1943,

Arsa viva. 

108. Oddis Evaldo, di Italino e + Tristani Anna, 24.1.1933, 10, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

109. Oddis Nunziatina, di Remigio e fu Di Matteo Florinda, 25.3.1940, 3, Contrada “Limmari”, 21.11.1943

Fucilazione.

110. Oddis Orlando, di Italino e + Tristani Anna, 15.12.1936, 7, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

111. Oddis Piacentina, fu Valerio e + Di Battista Filippa, 16.5.1920, 23, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

112. Oddis Valeria, fu Marco e fu Di Gregorio Sabatina, 29.9.1916, 27, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

113. Oddis Vincenzo, di Francesco e fu Macerelli Michelina, 21.1.1908, 35, Contrada “Vallocchie”,

21.11.1943, Fucilazione.

114. Pantalone Desiderata, fu Carlo e fu Bevilacqua Carmina, 6.11.1908, 35, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

115. Panzera Luisa, fu Enrico e fu Macerelli Fiorenza, 17.7.1910, 33, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

116. Pasquerelli Celestina, di Germano e + Di Gregorio Agata, 11.11.1918, 25, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

117. Pasquerelli Fiorentina, di Germano e + Di Gregorio Agata, 14.5.1910, 33, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

118. Rossi Anna, fu Anastasio e fu Di Cristofaro Elisa, 8.9.1891, 52, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

119. Troia Giovina, fu Carmine e fu Cicone Amata, 23.7.1883, 60, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

120. Troia Maria, fu Carmine e fu Macerelli Chiara, 24.4.1912, 31, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

121. Tristani Alfiero di Domenico e + Di Cristofaro Maria, 16.4.1887, 56, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

122. Tristani Anna, fu Antonio e fu Del Vecchio Marta, 1.9.1900, 43, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

123. Tristani Elia, di Giovanni e fu Del Vecchio Pasqua, 21.4.1918, 25, Contrada “Limmari”, 21.11.1943,

Fucilazione.

124. Tristani Santina, di Domenico e + Di Cristofaro Maria, 11.11.1939, 4, Contrada “Limmari”,

21.11.1943, Fucilazione.

125. Di Florio Annibale, fu Tolomeo e fu Di Cristofaro Geltrude, 2.12.1869, 74, Contrada “Limmari”, 2.12.1943, Sparo

Questo evento si inserisce nel quadro più ampio delle stragi naziste in Italia, come quelle di Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto, evidenziando la sistematicità della violenza contro i civili come strumento di controllo del territorio e di repressione.

Con una sentenza destinata a divenire storica, che tuttavia è giunta a circa 75 anni di distanza, nel 2017 il Tribunale di Sulmona ha dichiarato la Germania, quale successore del Terzo Reich, colpevole di quell’orribile strage che si consumò, tra il 16 e il 21 novembre del 1943, nei boschi dei Limmari a Pietransieri, una frazione di Roccaraso (L’Aquila), nella quale persero la vita ben 125 persone, stabilendo anche quell’orribile eccidio un risarcimento di 1,6 milioni di euro al Comune di Roccaraso e circa 5 milioni di euro a gran parte degli eredi.

Lapide dell’eccidio di Pietransieri

Fin dal 30 ottobre 1943 il maresciallo Kesselring aveva fatto affiggere un manifesto in tedesco:

Tutti coloro che si troveranno ancora in paese o sulle montagne circostanti saranno considerati ribelli e ad essi sarà riservato il trattamento stabilito dalle leggi di guerra dell’esercito germanico. 

Virginia Macerelli (a sinistra) Pia Cocco (a destra)

L’avvertimento fu sottovalutato da molti, anche perché si sperava che gli alleati, appena arrivati in Molise, avrebbero presto attraversato il fiume Sangro. Sentendo il fiato sul collo delle truppe anglo-americane, ritirandosi l’esercito tedesco fece terra bruciata, dando alle fiamme e depredando tutto ciò che incontrava. Soltanto una bimba di appena sette anni, Virginia Macerelli, riuscì a scampare alla strage, salvandosi protetta dal corpo della madre, mentre si accasciava al suolo sotto una raffica di mitra.

Di fronte alla carneficina pressoché quotidiana, intuendo anche il pericolo a cui andavano incontro i tanti ebrei nascosti in zona, fin dall’ottobre 1943 — attraverso l’arcivescovo, monsignor Carlo Confalonieri — la Chiesa aprutina si adopero con solerzia per ≪trasferire in segreto all’Aquila tutti gli ebrei sfuggiti alla retata del ghetto di Roma e tutti coloro che [erano] nei monasteri o nei conventi del reatino≫. Costoro furono trasferiti nel collegio dei padri gesuiti e nei conventi di Santa Chiara e di San Giuliano.

Mons. Carlo Confalonieri (25 luglio 1893 – 1 agosto 1986)

Scrive il cronista del convento dei frati minori di Santa Chiara:

≪Il M. R. P. Provinciale, d’accordo col Definitorio, dispose che gli studenti di teologia si trasferissero nel convento di Leonessa se gli eventi lo avessero richiesto. (…) Intanto sull’Aquila gravava la minaccia di maggiori pericoli≫.

Per scongiurarli, i frati predisposero un rifugio che, ≪partendo dalla carbonaia≫ e scavando nella roccia, passava al di sotto della ≪porta battitora≫ sbucando oltre il muro di cinta, proprio di fronte alla chiesa.

All’indomani dell’armistizio, cominciarono ad affluire presso il cenobio francescano un numero incalcolabile di persone che cercavano di sfuggire ai rastrellamenti nazisti.

≪Il Convento di S. Chiara — scrive ancora il cronista — di fronte al pubblico di ogni condizione non ha smentito un sol giorno la fama meritatamente acquistata per la carità sempre usata con tutti.
Nelle circostanze attuali dimostrò coi fatti di possedere sentimenti umanitari e patriottici in alto grado≫.

Nella temperie di quei mesi, infatti, bussarono alla porta del convento francescano anche numerosi ufficiali e militari che si erano dati alla macchia, i quali furono amorevolmente accolti. Osservando scrupolosamente le doverose misure precauzionali, fu concessa ospitalità anche ad alcuni giovani che desideravano oltrepassare le linee, e persino a un folto stuolo di sfollati ai quali fu continuamente somministrato «pane e minestra, sia che si presentassero alla spicciolata, sia che si unissero ai poveri numerosi che ven[ivano] giornalmente a prendere la minestra. Molti sono stati aiutati con rilevanti elemosine in denaro». Con l’intensificarsi delle retate nazifasciste, dall’8 dicembre 1943 al 10 gennaio 1944 furono nascosti nel cenobio anche

sette ebrei e fu loro somministrato gratuitamente vitto e alloggio. Per interessamento dei religiosi – si legge sempre nelle cronache – uno di essi fu ricoverato nell’Ospedale allo scopo di sottrarlo a pericolosi trasferimenti, e un altro fu trattenuto in Convento pure per motivi di salute.

Dopo l’8 settembre, ai prigionieri rifugiati presso la montagna del Guasto fu elargita «una rilevante quantità di pane e di pasta, procurata a spese e mediante industria dei Religiosi». Tutto ciò grazie al contributo determinante di alcuni pastori della zona che, durante il trasporto dei rifornimenti per le loro aziende, recapitavano le derrate alimentari ai bisognosi.

Anche ad altri prigionieri nascosti nelle vicinanze del Borgo Rivera fu, quasi quotidianamente, assicurato il sostentamento. Appena fu possibile, i prigionieri fecero pervenire al Superiore una commovente lettera di ringraziamento in inglese e in italiano.

Per circa due anni, fu ospitato in convento anche Ivan Bester, sacerdote decano di Lubiana «internato per supposti sentimenti antifascisti». Non si lesinò l’aiuto neanche nei confronti dell’ex podestà di Teramo, l’avvocato Nicola Nanni, detenuto nelle carceri dell’Aquila perché condannato dal Tribunale di guerra tedesco a cinque anni di reclusione in commutazione della pena di morte: aveva infatti favorito i prigionieri dando ospitalità persino ad alcuni ufficiali inglesi in attività di spionaggio sulle linee del fronte. I frati, infatti, si preoccuparono di fargli avere un confortevole letto di ferro con materasso, non esitando ad assicurare a lui e a due sue strette congiunte, per circa quattro mesi anche il vitto. L’avvocato Nanni era riuscito a scongiurare la pena capitale grazie al provvidenziale intervento del podestà di Teramo Umberto Adamoli che, nel corso del dibattimento, era intervenuto per perorare la sua causa.

Cosi, con discrezione, anche la Chiesa aprutina contribuì a salvare dalla furia nazista tante persone innocenti1.

Le indagini storiche hanno confermato la presenza del Fallschirm-Jäger-Regiment 1 (1° Reggimento Paracadutisti) nell’area al momento dell’eccidio. In particolare, grazie a documenti conservati presso il Bundesarchiv Militararchiv di Freiburg, è stata accertata la presenza del 1° Battaglione della 1ª Divisione Paracadutisti, sotto il comando del Maggiore Wolf Werner Graf von der Schulenburg2. Inizialmente, seguendo la logica della responsabilità di comando, il Maggiore von der Schulenburg fu considerato il principale responsabile dell’eccidio. Tuttavia, un’analisi più approfondita delle testimonianze orali e documentali non ha prodotto prove conclusive che egli avesse personalmente ordinato o fosse a conoscenza del massacro. Questa incertezza mette in luce la complessità dell’attribuzione delle responsabilità in contesti bellici, dove la catena di comando può essere ambigua e le azioni sul campo possono discostarsi significativamente dagli ordini ufficiali.

Recenti studi, in particolare quelli condotti dallo storico Paolo Paoletti, hanno aperto nuove prospettive sull’identità del responsabile diretto dell’eccidio. Paoletti ha proposto l’ipotesi che il massacro possa essere stato il risultato dell’iniziativa personale di un ufficiale di grado inferiore, identificato nel Capitano George Schulze. Schulze, decorato con la croce d’argento nel 1943 e deceduto nel 1993, emerge come una figura chiave in questa nuova interpretazione. L’ipotesi si basa su un’analisi dettagliata delle modalità operative dell’eccidio, che sembrano indicare un’azione non pianificata ai livelli più alti del comando, ma piuttosto una decisione presa sul campo da un ufficiale presente da giorni a Pietransieri.

L’eccidio di Pietransieri, ad ogni modo, rimane una pagina oscura della storia italiana, un monito sulla brutalità della guerra e sull’importanza della memoria storica. La sua relativa oscurità nel panorama storiografico nazionale sottolinea la necessità di un continuo lavoro di ricerca e divulgazione per preservare il ricordo di tutte le vittime del conflitto e per educare le nuove generazioni sui pericoli dell’odio e del totalitarismo.


Qui di seguito il film-Documentario sull’Eccidio di Pietransieri dal titolo “Il Sangue dei Limmari” per la regia di Anna Cavasinni e Fabrizio Franceschelli, prodotto da Territori-Link 2009, che offre un’accurata ricostruzione dei fatti, nei luoghi dove si svolsero, con la partecipazione degli abitanti di Pietransieri e con il racconto dei testimoni oculari e dei protagonisti.

Tratto da “Il sangue dei Limmari” (Rai Storia)

© Giovanni Preziosi, 2024
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  1. Bundesarchiv, B 162/43605, 8.47 Fascicoli investigativi del 2004, 8.47.1 Fascicoli delle indagini preliminari, Tötung von mindestens 126 italienischen Zivilisten zwischen 12.-21.11.1943 in Limmari di Pietransieri (Italien) durch Wehrmachtsangehörige, 2003 – 2013. ↩︎
  2. Ivi, VBS 1012 (R 1501)/ZA VI 0300 A. 09 : Personalakte des Regierungsdirektors Wolf Werner Graf von der Schulenburg : 1936 – 1944 : Sch 933 : Sachakte : Berlin-Lichterfelde : Schulenburg, Wolf Graf von der : 14.9.1899; Ivi, PERS 6 Personalunterlagen von Angehörigen der Reichswehr und Wehrmacht PERS 6 Personalunterlagen von Angehörigen der Reichswehr und Wehrmacht 2 Luftwaffe Archivsignatur Titel Laufzeit Unterlagenart Alte Signaturen Benutzungsort Name Geburtsdatum Sterbedatum : PERS 6/194483 : Schulenburg, Wolf Werner Graf von der, geb. 14.9.1899 : : Personalakte : LP/57577 : Freiburg : Schulenburg, Wolf Werner Graf von der : 14.9.1899 : 14.7.1944 Amtsbezeichnung/Dienstgr ad Name : Oberstleutnant z.V. : Schulenburg, Wolf-Werner Graf von der. ↩︎
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