Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Jugoslavia firmano il Memorandum d’intesa di Londra, accordo che pone fine all’amministrazione militare del Territorio Libero di Trieste. La Zona A, comprendente la città e il porto franco, passa sotto controllo italiano; la Zona B viene affidata all’amministrazione civile jugoslava. Un passaggio cruciale nella ridefinizione dei confini adriatici, previsto dall’allegato VII del trattato di pace di Parigi del 1947.
Il 5 ottobre 1954 i governi d’Italia, del Regno Unito, degli Stati Uniti e della Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia, sottoscrivono il Memorandum d’intesa di Londra (Memorandum of Understanding of London) riguardante il regime di amministrazione provvisoria del Territorio Libero di Trieste, previsto dall’allegato VII del trattato di Parigi stipulato nel 1947, con il quale sanciscono il passaggio dei poteri nella Zona A, con la città di Trieste e il suo porto franco internazionale da parte dell’amministrazione militare alleata a quella italiana, che avvenne ufficialmente il 26 ottobre successivo, mentre la Zona B passò dall’amministrazione militare all’amministrazione civile jugoslava.
De Renzi firma l’accordo per il passaggio di poteri. Gli stati maggiori, riuniti a Udine, elaborano le modalità del passaggio di poteri. I primi contingenti americani lasciano la città.
Contemporaneamente fu introdotta anche una modifica provvisoria del confine tra le due zone che sarà rettificata definitivamente nel 1975 mediante la stipulazione del trattato di Osimo.
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