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Il biopic sulla fotoreporter e modella statunitense Lee Miller con Kate Winslet

Lee Miller è stata lei l’unica donna fotografa a documentare la liberazione dei campi di concentramento di Dachau e di Buchenwald da parte degli alleati.

Federica Pannocchia

Federica Pannocchia

Scrittrice e Presidente dell'Associazione "Un Ponte Per Anne Frank". Sono nata nel 1987 e sin da piccola, amavo fantasticare, creare scenette e scrivere delle storie. Con il passare del tempo ho cominciato a scrivere dei racconti, prima su quaderni, poi con la macchina per scrivere e adesso con il computer. Sono arrivata a un punto in cui non riuscirei più a smettere di scrivere. Per alcuni anni, durante le scuole superiori, smisi di scrivere, ma adesso questa è diventata la mia più grande passione. Oltre a viaggiare e a vivere. Oltre a ogni esperienza che è ricca di emozioni e di scoperte. Che cosa scrivo: Scrivo storie che vorrei leggere e che hanno dei messaggi. Scrivo storie in cui le protagoniste sono principalmente femmine, persone forti, con il coraggio di lottare per i loro ideali. Storie cui voglio dare una voce: Scrivo storie cui voglio dare una voce. Scrivo storie nascoste, dimenticate, storie che trattano argomenti che, secondo me, meritano di essere ascoltati. Il mio angolo di mondo: Quella dello scrittore è definita una professione solitaria, ed è così. Mi siedo davanti al computer e comincio a battere sulla tastiera. Sono fortunata, perché anche mia sorella scrive dei romanzi e possiamo condividere questa passione. Sono Presidente dell'Associazione "Un ponte per Anne Frank" Per contattarmi: unponteperannefrank@yahoo.it
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Ieri sono stata al cinema a guardare il film “Lee”, con protagonista la meravigliosa Kate Winslet.

“Lee” è un film biografico sulla fotografa di guerra Lee Miller. Un film che ti porta a conoscere meglio Lee stessa, la sua famiglia e i suoi amici, trasportandoti nella Seconda Guerra Mondiale. Scena dopo scena ti senti catapultata in una realtà impossibile da comprendere, in cui Lee si sente messa alle strette, in cui sente un disperato bisogno di sapere, capire, testimoniare, fotografare affinché il mondo sappia. E così, attraverso di lei e tramite le sue immagini, conosciamo vari personaggi, inclusi bambini, vittime di un presente che li terrorizza.

Elizabeth Miller, Lady Penrose, detta Lee (Poughkeepsie, 23 aprile 1907 – Chiddingly, 21 luglio 1977)

Quello che mi ha colpito di una persona come Lee è la sua forza nonostante la paura, è il suo andare avanti nonostante in molti abbiano cercato di fermarla.

Lee, infatti, ha scelto di lavorare dagli inizi degli anni Quaranta come corrispondente accreditata per l’esercito americano, compiendo reportage di guerra senza censure. È stata lei l’unica donna fotografa a documentare la liberazione dei campi di concentramento di Dachau e di Buchenwald da parte degli alleati, testimoniando la tragica visione che le si presentava in quei luoghi: corpi accatastati e orrore ovunque.

La foto che Lee si scatta nella vasca da bagno di Hitler è uno dei momenti più significativi del film. Mentre le fotografie che scatta nei campi di sterminio sono pugni allo stomaco. Verità immortalate per sempre. Corpi. Storie. Sguardi persi. Uomini e donne imprigionati in pigiami a righe troppo grandi.

Lee Miller nella vasca da bagno dell’appartamento di Hitler in 16 Prinzregentenplatz a Monaco.

Consiglio a tutti di guardare “Lee” e di approfondire le proprie conoscenze su un essere umano che non dovremmo dimenticare. Perché Lee era una donna ambiziosa, pronta a sfidare i tabù di un’epoca ancora intrappolata nell’ideale patriarcale che lega la donna al ruolo di madre e alla dimensione domestica. Nessuna donna prima di lei era stata contemporaneamente il volto di Vogue, una modella e una brillante fotoreporter e scrittrice. Mai nessuna aveva oltrepassato certe barriere, inseguendo i propri sogni e rompendo gli schemi imposti dalla società. Lee è stata tante anime completamente diverse, racchiuse in una sola persona.

E voi, avete visto “Lee” al cinema?

© Federica Pannocchia, 2024

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